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AMMALARSI NON E’ UNA COLPA

 

Troppi nostri colleghi si trovano giornalmente a scontrarsi con una dura realtà: avere subito danni fisici causa un lavoro molto molto usurante ( cosa che l’ amministrazione non ci riconosce ) e dover subire l’ umiliazione di essere giudicati dalle varie C.M.O. dove sei trattato spesso a pesci in faccia e ti trovi costretto a chiedere per favore di non essere giudicato inabile altrimenti oltre al danno fisico sei costretto ad accettare il transito nel settore STAC con la perdita dei benefici pensionistici e retributivi riconosciuti agli operativi.

Ciò di cui sono colpevoli i nostri colleghi è di avere avuto sfortuna, non si sono cercati la malattia, il danno cardiaco, polmonare, coronarico, artrosi, ulcera gastrica e via dicendo è solo la conseguenza ovvia della esposizione costante allo stress psico-fisico che ogni giorno affrontiamo.

Esisteva peraltro fino al passato contratto l’ articolo 31 che permetteva il ricollocamento del personale inabile al servizio attivo sempre tra gli operativi ma con mansioni compatibili con la patologia specifica ( centralino, colonna mobile, prevenzione etc. ), noi grazie ad esso abbiamo ottenuto dei ricollocamenti per patologie cardiache.

Pare un sogno vero? Bene, adesso non esiste più, nel contratto attuale, alla sua stesura ci siamo trovati da soli a difenderlo e rivendicarne la validità, le altre sigle sindacali ( TUTTE ) non si sono sentite in dovere di appoggiarci; adesso al posto di una cosa chiara e già attuata ci troviamo un nuovo articolo adesso 33 fumoso e di difficile interpretazione, sopravvissuto solo grazie alla nostra ostinazione.

A tutt’ oggi non risulta sia stato applicato. Vi posso comunque dire che siamo riusciti ugualmente a fare ricollocare operativi altri colleghi con patologie cardiache ed uditive nonostante che l’ amministrazione ci abbia ostacolato in tutti i modi possibili: siamo riusciti in questi casi a portare dalla nostra parte le C.M.O. interessate, fidando solo nella forza del diritto, nelle nostre capacità di interpretare la legge in maniera favorevole al lavoratore.

Tornando all’ articolo 33 sappiate che anch’ esso è destinato a vita breve, in questo momento è in corso col ministero una trattativa sui limiti di ricollocamento del personale con patologie parzialmente invalidanti ( per essere " invalidi " nel nostro lavoro basta poco ) a questa trattativa gli unici casi di ricollocamento esaminati li abbiamo seguiti noi e proposti come esempi, l’ amministrazione, ancora una volta, rifiuta di riconoscere a chiunque il ricollocamento ed ogni nuovo caso lo dobbiamo trattare con difficoltà, spreco di tempo ed energie per difendere il lavoratore in difficoltà.

Ai Vigili del Fuoco non è permesso invecchiare, i parametri fisici su cui veniamo giudicati sono sempre e solo quelli di ingresso, adesso, cari colleghi, andiamo in pensione a 60 anni, chi alle visite mediche periodiche risulta non conforme ai parametri di ingresso rischia di transitare nel settore amministrativo ( anche fuori sede se i posti disponibili sono coperti ).

Questo vuole essere un invito a voi colleghi: fate pressioni, ed aiutateci nella trattativa dandoci consenso altrimenti, ed è già un pericolo reale, nel prossimo contratto non esisteranno articoli 31 o 33.

La sfortuna si sa è molto democratica e può colpire chiunque in qualunque momento e ci sarà chi inevitabilmente si dovrà umiliare davanti ad una amministrazione che non vorrà riconoscergli anni di sacrifici in un lavoro difficile e pericoloso.

Noi vorremmo porre fine a questo stato di cose.

Voi soli potete darci la forza, molte voci che chiedono insieme quanto spetta di diritto fanno un coro che può risuonare fino a dove adesso non riusciamo a farci sentire.

Ammalarsi non è una colpa, rimanere fuori dal coro si !!!!!
Firenze 28/03/01 
Per il consiglio nazionale
 
( Paolo Pucci )

 


Roma 7 febbraio 2001

cn. 10

Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

La RdB scrive al Ministro Bianco sulle nomine illegittime

 

Oggetto: Nomine illegittime dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.

La scrivente organizzazione sindacale come più volte sostenuto nelle precedenti note del 23/02/200 prot. n° 08-a04 e del 16/06/2000 prot. n° 29-a04 indirizzate alla Direzione generale alle quali nessuno ci ha dato risposta, è stata ulteriormente informata dalle proprie strutture territoriali che in alcuni Uffici periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco parte degli RSU eletti stanno nominando illegittimamente i RLS. Ora le scriviamo perché il fatto è ancora più grave, visto che i Comandanti provinciali, vedi il Comando di Roma ( Odg. 8/1/2001) allegato, stanno facendo fare il corso di formazione previsto per i RLS al personale nominato.

Poiché il comma 4 dell'articolo 18 del decreto legislativo 626/94 prevede che le modalità di elezione o designazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza siano stabilite in sede di contrattazione; l'accordo quadro del 7 maggio 1996, al punto III, ribadisce l'ipotesi di elezione o designazione dei RLS; il punto XIII dell'accordo quadro del 7 maggio 1996 rimette alla contrattazione di comparto la definizione di alcuni elementi propedeutici all'elezione o alla designazione dei RLS tra cui "evitare la sovrapposizione tra i componenti delle RSU ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza…" in alcune tipologia di unità lavorative; la contrattazione di comparto non c'è mai stata nonostante le reiterate richieste di avvio della scrivente organizzazione sindacale; i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza eletti presso il Comando dei vigili del fuoco di Milano su iniziativa della RdB non sono stati avviati alla formazione dall'Amministrazione che si è appellata proprio alla mancanza dell'accordo di comparto; la scrivente RdB chiede:

Si resta in attesa di un tempestivo cenno di riscontro a conferma dell'orientamento di codesta Amministrazione.

p. Il Coordinamento nazionale

Lucio Molinari


02 Febbraio 2001: Dopo la segnalazione della RdB la Direzione Generale (servizio sanitario VF) ha provveduto con telegramma al richiamo del personale che ha prestato servizio in Albania per la Missione Arcobaleno per visite mediche il giorno 16 Febbraio 2001

 

Al Ministro dell’Interno

On. Enzo BIANCO

Al Sottosegretario dell’Interno

On. Gianfranco SCHIETROMA

Al Direttore Generale

Pref. Francesco BERARDINO

All’Ispettore Generale Capo

Ing. Alberto D’ERRICO

 

Oggetto: richiesta di controlli medici radionucleari.

 

La scrivente RdB in relazione alle note a suo tempo inviate Prot. n° 666-p02 del 26/11/99 e n°02-a04 del 25/01/00, e con riferimento ai recenti avvenimenti che riguardano la presenza di uranio 238, detto impoverito, nelle regioni coinvolte dalla recente azione bellica nei Balcani, e considerato che diverse unità del Corpo Nazionale hanno partecipato alla missione Arcobaleno nelle zone in questione, si ritiene urgente che tale personale venga sottoposto alle analisi mediche specialistiche necessarie.

 

Le numerose denunce presentate dalla scrivente anche alle S.V., in merito alla presenza di detto materiale in contrappesi di aerei civili, con i pericoli connessi sia per il personale VVF nonché per la cittadinanza; a fronte delle quali non possiamo che rimarcare come la situazione sia stata pressoché ignorata.

 

Si sottolinea l’importanza della richiesta ai fini della tutela preventiva della salute dei lavoratori, delle popolazioni e dell’ambiente.

Si richiede inoltre, di conoscere l’elenco delle unità del CNVVF che ha partecipato alla missione Arcobaleno, al fine di valutare quanto personale è stato esposto al rischio di contaminazione.

 

Si resta in attesa di un cortese ed urgente riscontro.

per il consiglio nazionale RdB

Walter Perin


05 Gennaio 2001


Comunicato stampa

Vigili del Fuoco
Confermata la denuncia della RdB
Le compagnie aeree ammettono la presenza di uranio impoverito sugli aeromobili

 

In un articolo di stampa pubblicato in data odierna sul quotidiano la Repubblica dal titolo "Quei jet Alitalia sono all'uranio" il portavoce delle compagnie aeree straniere di Malpensa, Osvaldo Gammino, dichiarando che la sostituzione di uranio impoverito usato come contrappeso sugli aeromobili è stata avviata, di fatto ne ha ammesso l'uso come da tempo aveva denunciato la RdB protezione civile dei vigili del fuoco nei comunicati stampa del 2 dicembre 1999 e del 9 febbraio 2000.

La denuncia riguardava e riguarda il comportamento della Direzione Generale della protezione civile e dei servizi antincendi per la mancata informazione sui potenziali rischi nel caso di interventi di soccorso in presenza di uranio impoverito e sulla inadeguatezza dei mezzi e dell'equipaggiamento di protezione individuale.

La RdB aveva anche evidenziato il grave silenzio delle case costruttrici che non avevano mai segnalato l'utilizzo di questo materiale e della sua pericolosità.

Nello stesso articolo si dice che i contrappesi all'uranio sono stati più o meno sostituiti da quelli al tungsteno, ma dalle dichiarazioni è evidente che ancora molti aerei sono "pericolosi".

Per una maggiore sicurezza, dei cittadini e dei lavoratori, è necessario come dichiarato dal responsabile RdB regionale Ferdinando Mattei che il ministero dei Trasporti autorizzasse l'atterraggio in Italia solo agli aerei muniti di certificati di sostituzione dei contrappesi.

Quello dell'uranio è uno degli innumerevoli rischi che quotidianamente i lavoratori dei Vigili del Fuoco vanno incontro con mezzi ed equipaggiamenti inadeguati, nonostante tutto il governo non riconosce alla categoria l'attività particolarmente usurante.

p/il coordinamento nazionale

Sergio Massinelli

 

04 Gennaio 2001 - COMUNICATO  STAMPA

La Rappresentanza di Base denuncia il comportamento dell' (ANPA) Agenzia Nazionale Protezione Ambiente ......."ANONIMATO"

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE DECRETO 2 ottobre 2000
Linee guida d'uso dei videoterminali.

IL MINISTRO DEL LAVORO
E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
di concerto con
IL MINISTRO DELLA SANITA'

Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato dal decreto legislativo 19 marzo 1996, n. 242;

Visto l'art. 56, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, che prevede l'emanazione di una linea guida d'uso dei videoterminali;

Decreta:

Art. 1.

1. E' adottata l'allegata linea guida d'uso dei videoterminali, che costituisce parte integrante del presente decreto.

Roma, 2 ottobre 2000

p. Il Ministro del lavoro Guerrini

p. Il Ministro della sanità Fumagalli Carulli

Allegato
LINEE GUIDA D'USO DEI VIDEOTERMINALI
(art. 56, comma 3, decreto legislativo n. 626/1994)

1. Introduzione.

La guida che segue e' stata messa a punto per fornire le indicazioni fondamentali per lo svolgimento dell'attivita' al videoterminale al fine di prevenire l'insorgenza dei disturbi muscoloscheletrici, dell'affaticamento visivo e della fatica mentale che possono essere causati dall'uso del videoterminale. Per la redazione della presente guida si e' fatto riferimento a norme tecniche nazionali (CEI, UNI), comunitarie (CENELEC, CEN) e internazionali (IEC, ISO) che forniscono la regola dell'arte sull'utilizzo dei videoterminali.

Va chiarito, preliminarmente, che tutti gli studi e le indagini epidemiologiche sinora svolti portano ad escludere, per i videoterminali, rischi specifici derivanti da radiazioni, ionizzanti e non ionizzanti, sia a carico dell'operatore sia della prole. In particolare, nei posti di lavoro con videoterminale le radiazioni ionizzanti si mantengono a livelli rilevabili nei comuni ambienti di vita e di lavoro. Per quanto si riferisce ai campi elettromagnetici, la presenza della marcatura CE sul videoterminale comporta che tali campi siano mantenuti al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita ove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive.

Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni posturali legate alla gravidanza che potrebbe favorire l'insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la modifica temporanea delle condizioni o dell'orario di lavoro, ai sensi del decreto legislativo n. 645/1996, concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti.

Al fine di prevenire i disturbi che talvolta si accompagnano ad una utilizzazione dei videoterminali e' necessario attenersi alle indicazioni di seguito elencate.

2. Indicazioni sulle caratteristiche dell'arredo della postazione del video terminale.

Il piano di lavoro (scrivania) deve:

a) avere una superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari e le attrezzature (video, tastiera, ecc.) nonche' consentire un appoggio per gli avambracci dell'operatore davanti alla tastiera, nel corso della digitazione;

b) avere una profondita' tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo, tenendo presente che schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondita';

c) avere il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, ed in ogni caso non riflettente;

d) essere stabile e di altezza, fissa o regolabile, indicativamente fra 70 e 80 cm;

e) avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la movimentazione degli arti inferiori e per infilarvi il sedile.

Il sedile deve:

f) essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio;

g) disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente cosi' da assicurare un buon appoggio dei piedi ed il sostegno della zona lombare;

h) avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo e pulibile;

i) essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento;

l) qualora fosse necessario, essere dotato di un poggiapiedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell'operatore.

3. Indicazioni sugli ambienti.

In sede di predisposizione degli ambienti di lavoro ove ubicare postazioni munite di videoterminale occorre prevedere:

a) per quanto riguarda il rumore, la eliminazione di eventuali problemi di rumore determinati in fase di stampa dalle stampanti ad impatto procedendo alla loro segregazione o insonorizzazione;

b) per quanto riguarda il microclima, il lavoro al videoterminale non richiede il rispetto di parametri diversi da quelli normalmente assunti per il comune lavoro d'ufficio. E' necessario che nella postazione di lavoro la velocita' dell'aria sia molto ridotta, evitando la presenza di correnti d'aria provenienti da porte, finetre, bocchette di condizionamento, ventilatori, apparecchiature poste in vicinanza ecc. E' importante che l'aria non sia troppo secca per evitare possibili irritazioni degli occhi.

Altrettanta precauzione andra' posta per evitare fonti di calore radiante poste nelle immediate vicinanze della postazione, quali impianti di riscaldamento ma anche finestre che possano essere colpite da irraggiamento solare diretto ecc.;

c) per quanto riguarda l'illuminazione, al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti dell'operatore ed eccessivi contrasti di luminosita' la postazione di lavoro va correttamente orientata rispetto alle finestre presenti nell'ambiente di lavoro.

L'illuminazione artificiale dell'ambiente deve essere realizzata con lampade provviste di schermi ed esenti da sfarfallio, poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli operatori; in caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l'occhio e la lampada deve formare con l'orizzonte un angolo non inferiore a 60° . Va in ogni modo evitato l'abbagliamento dell'operatore e la presenza di riflessi sullo schermo qualunque sia la loro origine.

4. Indicazioni atte ad evitare l'insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici.

Per la prevenzione di tale tipologia di disturbi occorre:

a) assumere la postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento e schiena poggiata allo schienale della sedia nel tratto lombare, regolando allo scopo l'altezza della sedia e l'inclinazione dello schienale;

b) posizionare lo schermo del video di fronte in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un po' piu' in basso dell'orizzontale che passa per gli occhi dell'operatore e ad una distanza dagli occhi pari a circa 50-70 cm.;

c) disporre la tastiera davanti allo schermo, salvo che lo schermo non sia utilizzato in maniera saltuaria, e il mouse, od eventuali altri dispositivi di uso frequente, sullo stesso piano della tastiera ed in modo che siano facilmente raggiungibili;

d) eseguire la digitazione e utilizzare il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso, curando di tenere gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle spalle;

e) evitare, per quanto possibile, posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati. Nel caso cio' fosse inevitabile si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento (collo, schiena, arti superiori ed inferiori).

5. Indicazioni atte ad evitare l'insorgenza di problemi visivi.

A tale scopo si dovra':

a) illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale, mediante la regolazione di tende o veneziane, ovvero con illuminazione artificiale. Le condizioni di maggiore comfort visivo sono raggiunte con illuminamenti non eccessivi e con fonti luminose poste al di fuori del campo visivo e che non si discostino, per intensita', in misura rilevante da quelle degli oggetti e superfici presenti nelle immediate vicinanze, in modo da evitare contrasti eccessivi;

b) orientare ed inclinare lo schermo per eliminare, per quanto possibile, riflessi sulla sua superficie;

c) assumere la postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a circa 50-70 cm;

d) disporre il porta-documenti, se presente, alla stessa altezza e distanza dagli occhi, dello schermo, ricorrendo ai meccanismi di regolazione;

e) distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l'affaticamento visivo;

f) durante le pause ed i cambiamenti di attivita' previsti, e' opportuno non dedicarsi ad attivita' che richiedano un intenso impegno visivo, come ad esempio la correzione di un testo scritto;

g) cura della pulizia periodica di tastiera, mouse e schermo;

h) si raccomanda l'utilizzo di eventuali mezzi di correzione della vista se prescritti.

6. Indicazioni atte ad evitare disturbi da affaticamento mentale.

Nel lavoro al videoterminale e' possibile riscontrare una certa difficolta' degli operatori a seguire adeguatamente il continuo aggiornamento dei software. L'attivita' al videoterminale richiede pertanto che essa sia preceduta da un adeguato periodo di formazione all'uso dei programmi e procedure informatiche.

E' utile, al riguardo:

a) seguire le indicazioni e la formazione ricevuti per l'uso dei programmi e delle procedure informatiche;

b) disporre di tempo sufficiente per acquisire le necessarie competenze ed abilita';

c) rispettare la corretta distribuzione delle pause;

d) utilizzare software per il quale si e' avuta l'informazione necessaria, ovvero facile da usare;

e) in caso di anomalie del software e delle attrezzature, e' bene che l'operatore sappia di poter disporre di un referente per la soluzione del problema.

Infine, si ricorda che la conoscenza del contesto in cui si colloca il risultato del lavoro al videoterminale, e' un elemento utile per l'attenuazione di uno dei possibili fattori di affaticamento mentale.

 


RACCOMANDATA A.R.

Varese 15 marzo 2000

Spett. Dott. Giuseppe ONUFRIO

A.N.P.A.

Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente

Via Vitaliano Brancati 48

00144 ROMA

 

e.p.c.

Procura della Repubblica

C/O Tribunale P.le Clodio

ROMA

 

La scrivente O.S. invita la S.V. a fornire tutte le informazioni in Suo possesso utili alla individuazione di tutte le aziende italiane che detengono ed utilizzano uranio impoverito e non solo in ambito aeronautico.

La richiesta è diretta alla Sua persona evidentemente informata, vedi agenzia stampa ADNKRONOS del 01 Dic 99 allegata alla presente ed a nome Giuseppe ONUFRIO.

Si motiva la richiesta quale informazione indispensabile ed urgente, affinché tutti i dipendenti operativi del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco siano in grado di adottare idonee tattiche di intervento ed autoprotezionistiche, qual’ora presso le sopraccitate e sconosciute aziende abbiano a verificarsi situazioni incidentali.

Per i sopraccitati lavoratori e per la salvaguardia dell’ambiente è una priorità.

La presente in ottemperanza ai disposti del Dlgs. N. 626 e Dlgs. N.230 del 1995.

Certo che la presente sarà tenuta nella debita considerazione dalla S.V., rimaniamo in attesa di riscontro nei termini di legge.

Distinti Saluti.

Per il coordinamento provinciale

RdB Varese

Ferdinando Mattei

 

ZCZC

ADN0322 6 CRO 0 R01

URANIO: ONUFRIO (ANPA), I RISCHI? SONO MOLTO LIMITATI ED E' BENE METTERLO PERCHE' STABILIZZA IL VOLO

Roma, 1 dic. - (Adnkronos) - ''L'uranio serve per migliorare la stabilita' del volo e dunque sugli aerei e' bene metterlo''.

Giuseppe Onufrio consigliere di amministrazione dell'Anpa, l'agenzia per la protezione dell'ambiente responsabile dei controlli sul nucleare italiano, replica cosi' alle preoccupazioni per l'utilizzo di uranio 238 come contrappeso negli aerei denunciato oggi dai Verdi.

L'esperto precisa che ''sugli aerei l'uranio e' in forma di blocchi metallici 'foderati' di acciaio. In caso di incidente ci vorrebbe un incendio di ore a temperature molto elevate per infiammarlo. Il vero rischio -precisa- e' nei luoghi di produzione. E comunque fra le cose di cui preoccuparsi questa non e' una delle priorita'''.

 

Onufrio precisa che ''in Italia esiste una deroga dall'obbligo di denuncia della presenza di uranio, ma alcuni soggetti industriali la presentano comunque. Basterebbe che il ministero dell'Industria abolisse il comma 7 dell'art.1 del decreto 15-12-70 per ripristinare l'obbligo di notifica'' dice ancora l'esperto.

In Italia sono presenti 17 tonnellate di uranio impoverito stoccate come rifiuti a bassa radioattivita' nella centrale Enel di Latina e a Bosco Marengo (Alessandria) sotto la sorveglianza dell'Anpa.

Ma quale e' la pericolosita' di questo materiale? L'uranio impoverito, spiega l'Anpa, e' debolmente radioattivo. Rispetto all'uranio naturale purificato ha una radioattivita' inferiore del 40%. I rischi piu' alti sono legati all'inalazione di polveri per la prevalente tossicita' chimica a carico di reni e polmoni.

(Ccr/Pn/Adnkronos)

01-DIC-99 16:11

NNNN

 

 


Giugno 2000: Si scatenano gli "Sciami" di proteste RDB sugli interventi VVF che coinvolgono gli insetti 


Roma 16 Giugno 2000

Prot. n29-a 04

 

All’ispettore generale capo

dott. ing. Alberto D’Errico

 

Oggetto: Corso di formazione per Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, nota prot.n.3208/6104 del 14.6.2000.

 

In riferimento all’oggetto la scrivente organizzazione sindacale ribadisce fermamente quanto espresso nella nota del 23 febbraio u.s. prot. n.08-a04 inviata al direttore generale.

Nella menzionata nota fra l’altro viene espresso quanto segue:

a) il comma 4 dell’articolo 18 del decreto legislativo 626/94 stabilisce che le modalità di elezione o designazione del rappresentante per la sicurezza sono stabiliti in sede di contrattazione;

b) il punto XIII dell’accordo quadro del 7 maggio 1996 rafforza l’articolo 18 del decreto legislativo 626/94 nella parte in cui viene ribadita la contrattazione per stabilire l’elezione del RLS;

c) la contrattazione come riportato nei punti a) e b) non è stata mai avviata;

d) la Direzione generale della protezione civile e dei servizi antincendio in una nota del 20.6.97 prot.n.2063/6104 inviata all’Aran ha precisato che le elezioni dei RLS devono avvenire attraverso suffragio universale ed a scrutinio segreto per candidature concorrenti;

la RdB sostiene che gli RLS devono essere eletti in ogni posto di lavoro attraverso l’elezione a suffragio universale da parte di tutti i lavoratori, e che il ruolo del rappresentante della sicurezza è assai diverso da quello del delegato sindacale eletto nella RSU. Quindi gli RLS non possono essere individuai all’interno delle RSU, anche perché per nessun motivo codesta amministrazione può diminuire il numero degli eletti previsto. Inoltre, in diverse sedi di servizio le RSU sono decadute per dimissioni dei loro componenti.

Entrando nel merito del corso da tenersi presso l’I.S.A, si rileva che: deve tenersi nelle sedi a cura dei rispettivi comandi provinciali e con docenti esterni al corpo nazionale; gli RLS dei comandi riportati nella nota non sono stati eletti dai lavoratori, ma individuati fra i delegati RSU; mancano i comandi provinciali in cui gli RLS sono stati invece eletti direttamente dai lavoratori come previsto dalla normativa vigente.

Per le ragioni suesposte il corso in oggetto deve essere immediatamente annullato e si chiede con urgenza la prevista contrattazione.

Contrariamente la RdB sarà costretta ad adire le vie che riterrà più opportune affinché sia rispettato il diritto dei lavoratori a scegliere il proprio rappresentante per la sicurezza.

Si resta in attesa di sollecito riscontro.

p/il coordinamento nazionale

Sergio Massinelli


Uranio impoverito

Olanda morto un poliziotto

Date:  Thu, 01 Jun 2000 08:48:27 -0700
From:  Hans de Jonge

In Amsterdam there was a policeman (Nicky Ojevaar) who was a member of an  police identification team. He was ordered to search for body remains in the rubble after the crash of the El-Al Boeing. Within one month after the crash he developed skin problems like carbunkels. He was ill immediately after his work was done. After three months he was diagnosed with acute myeloid leukemia. He received treatment with many chemicals and on the end he was treated with bone marrow replacement. He died 15 months after exposure on 33 years of age. Before the crash Nicky Ojevaar was in perfect health and did not smoke nor drink.

In 1998 we have send some tissue of mr. Ojevaar to dr Hari Sharma for investigation on DU by neutron activation. Because of restrictions in Sharma's access to a well-equipped lab this research has not been performed yet. Maybe he can receive access in another country.

I am sure more people have developed such leukemia's in Amsterdam without being connected to the crash. There is no statistic medical research set up in the regio where the Boeing has been crashed.

With regards,

Hans de Jonge

Traduzione

Ad Amsterdam c’era un poliziotto (Nicky Ojevaar) che era un membro del team di identificazione. Gli era stato ordinato di cercare tra i resti dei corpi dopo l’incidente dell’ El-Al Boeing. Dopo un mese egli aveva cominciato ad avere problemi alla pelle. Egli si è ammalato subito dopo aver fatto quel lavoro. Dopo tre mesi gli fu diagnosticata una leucemia mieloide acuta. Ricevette trattamenti con molti medicinali e alla fine gli fu fatto il trapianto di midollo. Morì 15 mesi dopo l’esposizione a 33 anni. Prima dell’incidente aereo era in perfetto stato di salute. Non era fumatore e non beveva.

Nel 1998 noi abbiamo mandato alcuni tessuti di Nicky Ojevaar al dottor Hari Sharma per investigare su "DU" attraverso l’attivazione neutronica. Purtroppo le restrizioni di accesso del dott. Sharma a laboratori attrezzati per queste ricerce non hanno ancora fatto iniziare le ricerche. Speriamo che riceva accesso in altre paesi.

Sono sicuro che molte persone hanno contratto leucemie in Amsterdam senza essere connessi con il disastro. Non ci sono ricerce mediche statistiche effettuate nella regione nella quale il Boeing ha avuto l’incidente.

Saluti

Hans de Jonge

 


 Questa lettera è stata inviata dai colleghi di Varese al comando di appartenzenza per acquisire tutte le informazioni riguardanti la presenza di uranio sul territorio provinciale. Lo schema può essere preso come spunto per l'invio in ambito locale:


Varese 18/03/2000

Alla cortese attezione:

Sig. Comandante Vigili del Fuoco

Via Legnani 8 21100 Varese

 

Alla cortese attenzione:

Dott. Mosè VISCONTI

Presidio Multizonale Igiene e Prevenzione Via Campigli 5 21100 Varese

e.p.c. Alla Procura della Repubblica C/O Tribunale Piazza Cacciatori delle Alpi

Varese

 

La scrivente O.S., accertata la pericolosità dell’uranio depleto allorquando lo stesso rimane coinvolto in un incendio, invita le SS.LL. ad acquisire tutte le informazioni necessarie e sufficienti all’individuazione di tutte le strutture ospedaliere ed industriali provinciali nelle quali lo stesso viene impiegato.

Le stesse che dovranno essere portate anticipatamente a conoscienza delle squadre antincendio pubbliche e private all’occorrere di un malaugurato evento incidentale.

La presente a tutela della salute pubblica, dei lavoratori VV.F. e dell’ambiente ed in ottemperanza ai disposti dei Dlgs. n. 230/95 e n. 626/94 nonché in materia di Rischi Rilevanti e Piani di Valutazione del Rischio.

Distinti Saluti.

Per il coordinameno provinciale

RdB Varese

 

VVF ed uranio impoverito

Cos’e l’Uranio 238

L’uranio è un elemento chimico che viene estratto dal sottosuolo. La sua composizione naturale è mediamente formata dal 99,3 % di Uranio238 e dallo 0,7 % di Uranio235.

L’U235 è il "carburante" nucleare che verrà impiegato per arricchire le "barre di combustibile" e che in un reattore apposito servirà a produrre energia.

La parte rimanente, U238, è l’uranio detto impoverito o depleto anche se in realtà le percentuali che ci interessano non sono queste. Non essendo conveniente separare completamente i due isotopi, costa meno comperare nuovo uranio naturale, nell’uranio che dovrebbe essere impoverito si trovano "code" di 235. Questa è la "miscela" che viene immessa sul mercato industriale e militare, quindi quella con la quale potremmo avere a che fare in intervento.

 

Il pericolo

L’uranio è "moderatamente" radioattivo, nel senso che emette bassissime quantità di radiazione "gamma", quella considerata più pericolosa perché può colpirci da lontano ed essendo molto penetrante è anche difficile da arrestare. Nella realtà dovremmo comunque fare attenzione anche perché le radiazioni gamma aumentano con l’aumentare della massa del materiale.

Ma il pericolo principale per noi viene dalle radiazioni "alfa", sono quelle che rischiamo di ritrovarci all’interno del corpo. L’Uranio si deposita nelle ossa e nei reni con rischio a medio e lungo termine di tumori ed immunodepressioni . Anche i nostri figli futuri sono a rischio perché nel concepirli gli trasmetteremo gli "errori genetici" che la radioattività ha causato al nostro DNA, errori che verranno trasmessi da loro ad altre generazioni.

L’uranio è un metallo che si arrugginisce, si ossida come tutti i metalli legandosi con l’ossigeno atmosferico, forma quindi naturalmente ossidi e diossidi che liberandosi nell’aria possono essere inalati o ingeriti magari fumando una sigaretta, dopo averli toccati inavvertitamente con le mani. Per questo motivo i pezzi meccanici realizzati in uranio vengono protetti dalla corrosione e rivestiti con una placcatura di Nickel-Cadmio. Questo rivestimento protettivo, nel caso dei contrappesi installati negli aerei, ha ceduto.

L’uranio è un materiale piroforico ovvero brucia spontaneamente se ridotto in polvere. Sottoposto ad incendio, esso può partecipare lentamente alla combustione, creando una nube di particolato finissima (gli americani la chiamano AEROSOL) di ossidi che contamina l’ambiente e che può essere trasportata dal vento per chilometri.

Se brucia DEVE essere spento con la polvere. NON usate acqua o schiuma.

Non è finita, gli ossidi di uranio sono anche un pericoloso veleno chimico.

 

Dove lo possiamo incontrare

L’uranio "non tanto impoverito" viene impiegato:

  1. Nelle apparecchiature per cobaltoterapia (ospedali) e gammagrafie (officine meccaniche).
  2. Per zavorrare le navi e quindi nei magazzini dei cantieri navali, stoccato in grandi quantità.
  3. Per schermare luoghi ed apparecchiature radioterapici e radiologici.
  4. Ove si effettuano trivellazioni petrolifere, in aggeggi chiamati "SINKERS BARS"che fanno affondare gli strumenti di misurazione nel fango.
  5. Negli aeromobili.
  6. In America nelle cerniere dei blue-Jeans o nelle posate da tavola (è già successo).

 

 

 

Negli aeromobili

L’U238 è stato certamente impiegato come contrappeso delle parti alari mobili di questi aerei:

 

  1. Boeing 747 (i primi 551 velivoli serie 100-200-SP) fino al 1983.
  2. DC 10 (tutti)
  3. Lockeed L1011 Tristar (nessun ulteriore dato disponibile)
  4. Hercules C130 (nessun ulteriore dato disponibile)

 

Gran parte di questi vola ancora (es. tutta la flotta 747 Alitalia).

Altre informazioni dovranno esserci fornite dall’Amministrazione tramite l’ENAC ed il RAI, io mi limito a dirvi solo ciò che ho potuto accertare. Da dati incompleti credo che sia presente anche in altri aerei ed elicotteri ma le case costruttrici non danno informazioni.

NEI BOEING 747 E’ PRESENTE NEL TIMONE:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E NEI PIANI DI CODA:

 

SONO FATTI COSI’:

E SE VI DICONO CHE NON BRUCIANO RICORDATEVI QUESTA FOTO:

 

 

 

Nei DC 10 c’è anche nelle ali principali.

 

Come proteggerci

Un intervento su un aeromobile di questi può durare anche due giorni.

 

  1. Distanza di sicurezza 300 metri.
  2. AUTOPROTETTORE per TUTTI fin che ci sono bombole poi FILTRI per particolati finissimi che DEVONO essere acquistati.
  3. NON FUMATE, NON TOCCATEVI BOCCA NASO OCCHI senza esservi tolti i guanti, BEVETE SOLO DA BICCHIERI NUOVI APPENA SCARTATI.
  4. Guanti e stivali e divisa DEVONO essere messi in sacchetti di plastica pesante ed etichettati come rifiuti radioattivi. NON PORTATEVELI IN CASERMA!
  5. Per le divise dovrebbe essere sufficiente mandarle in lavanderia ma attendiamo disposizioni.

 

Queste precauzioni sono state tratte da documentazioni ufficiali BOEING e USA-ARMY

Conclusioni

Durante gli interventi cercate di abbattere i fumi che escono da ali e coda con acqua frazionata per salvaguardare l’ambiente e la salute di tutti i soccorritori.

Ci sono voluti quattro mesi per raccogliere le informazioni che trovate riassunte in queste quattro pagine. Se qualcuno volesse approfondire può chiamare:

CSQ. MATTEI FERDINANDO TURNO B MALPENSA (VA) 0331-793431 antilope.kobbler@libero.it

 

Cn n.6 - 2000 elezioni RLS

Elezioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

La RdB Contesta L’Amministrazione

Lavoratori,

l’amministrazione nei giorni scorsi ha inviato una nota agli Ispettorati e ai Comandi provinciali dove si dà indicazione ai dirigenti di sollecitare i componenti eletti nelle RSU a fornire i nominativi designati ad operare come Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza.

L’amministrazione contraddice se stessa in quanto in una nota precedente del 20 giugno 1997 indirizzata all’ARAN veniva precisato che le elezioni dei RLS dovevano avvenire attraverso suffragio universale ed a scrutinio segreto per candidature concorrenti.

Con questa nuova presa di posizione, l’amministrazione contravviene alle disposizioni sulla materia in quanto il comma 4 articolo 18 del decreto legislativo 626/94 stabilisce che le modalità per l’elezione o designazione dei RLS sono stabilite in sede di contrattazione. Ebbene questa contrattazione, prevista anche nell’accordo quadro del 7 maggio 1996 non è stata mai avviata!

Si precisa anche, che in occasione delle elezioni delle RSU, nessuna organizzazione sindacale ha concordato con l’ARAN di designare i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza fra i componenti eletti nelle stesse Rappresentanze Sindacali Unitarie.

La RdB ha chiesto il ritiro della disposizione e l’apertura immediata della trattativa come previsto al punto XIII dell’accordo quadro del 7 maggio 1996. Ed ha ribadito che i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza devono essere eletti fra tutti i dipendenti con elezioni a suffragio universale in ogni sede di lavoro ovvero per ogni sede di servizio centrale o distaccamento che sia.

Il coordinamento nazionale invita tutti i lavoratori, le strutture RdB, le RSU a respingere con forza l’ennesimo tentativo dell’amministrazione di scippare la libertà e i diritti dei lavoratori e di pretendere l’elezione diretta dei propri rappresentanti per la sicurezza.

 

Uscite dalla subalternità pretendete i vostri diritti organizzatevi con la RdB

p/il coordinamento nazionale

Sergio Massinelli

 


Prot.n°08a04 risposta alla nota del 12 febbraio 2000

Al Direttore Generale P.C. e S.A.

Pref. Giulio MANINCHEDDA

Oggetto: designazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Nota Pro. n° 330/2000 del 12 febbraio 2000.

 

La scrivente organizzazione sindacale ribadisce quanto riferito nelle precedenti note. Il decreto legislativo 626 del 19 settembre 1994 al comma 4 dell’articolo 18 stabilisce che le modalità di elezione o di designazione del rappresentante per la sicurezza sono stabiliti in sede di contrattazione.

Questa contrattazione non è mai stata avviata come previsto nel punto XIII dell’accordo quadro firmato il 7 maggio 1996 che la scrivente organizzazione sindacale peraltro non ha sottoscritto.

Si precisa inoltre, che nessuna organizzazione sindacale in sede di trattativa con l’ARAN non ha mai sostenuto ne controfirmato accordi che stabilivano di inserire l’elenco dei nominativi all’interno delle liste dei candidati per le elezioni delle RSU.

L’accordo del 7 maggio 1996 definisce che all’atto della costituzione delle RSU il candidato a rappresentante per la sicurezza viene indicato specificatamente tra i candidati proposti per l’elezione delle RSU. Però, in concomitanza delle elezioni delle RSU, l’Aran non ha mai emanato direttive per l’inserimento nelle liste delle RSU dei nominativi dei candidati RLS.

Codesta Amministrazione in una nota all’ARAN del 20 giugno 1997 prot. n° 2063/6104 al punto 1 n° 1, precisa che le elezioni dei RLS dovevano avvenire attraverso suffragio universale ed a scrutinio segreto per candidature concorrenti.

In seguito alla stipulazione dell’accordo al CCN quadro del 7 agosto 1998 il 17 novembre 1998 l’ARAN, con una sua arbitraria interpretazione, emana una direttiva in riferimento all’accordo del 7 maggio 96 sulle modalità delle elezioni dei rappresentanti della sicurezza in base al punto V lettere a) e b).

La RdB mette in evidenza che al comma 3 dell’articolo 18 del d.lgs 626 si legge che nelle aziende, ovvero unità produttive, con più di 15 dipendenti il rappresentante per la sicurezza è eletto o designato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda.

Per cui la tesi della RdB è fondata perché ha sempre sostenuto che gli RLS devono essere eletti attraverso una elezione da parte dei lavoratori i cui rappresentanti possono anche confluire all’interno delle RSU. Questo in suffragio al fatto che il ruolo del rappresentante della sicurezza si distingue rispetto a quello del delegato sindacale della RSU e soprattutto perché le prerogative di agibilità sindacali non possono, per normativa di legge, essere accomunate nella gestione ordinaria di quelle previste per i delegati delle RSU.

La RdB nel ribadire che i rappresentanti per la sicurezza devono essere eletti dai lavoratori a suffragio universale in ogni luogo di lavoro, sede di servizio e distaccamento, chiede che la nota in oggetto venga ritirata e aperta una contrattazione in base al punto XIII dell’accordo del 7 maggio 1996.

p/il coordinamento nazionale

Lucio Molinari


Cs 01-a06

Roma 09/02/2000

Comunicato Stampa

Sull’uranio i fatti danno ragione alla RdB

 

Evidentemente i pericoli sanitari e per l’ambiente portati all’attenzione della magistratura dalla RdB non sono falsi allarmismi così come voleva far credere l’amministrazione dei Vigili del Fuoco e il laboratorio di "difesa" atomica, che ancora langue non sapendo partorire null’altro che due sterili ed insulse circolari, invece di prendere seri provvedimenti per la sicurezza dei vigili del fuoco e dei cittadini.

Nonostante questo, la RdB è riuscita a mettere in allarme alcune compagnie aeree sui gravi rischi a cui andavano incontro nel caso di incidente aereo. Tuttavia nessuno può stare ancora tranquillo fino a quando non si ha la certezza che anche le altre compagnie soprattutto quelle straniere, non si decidono di sostituire i contrappesi in uranio degli aereo mobili con materiali meno pericolosi visto gli alti costi dell'operazione.

Per cui la RdB non si fermerà nella sua azione di denuncia e controllo fino a quando non ha la certezza che l’amministrazione non provvede a fare i censimenti del parco autorespiratori e alla pianificazione sull’interventistica di base affinché i vigili del fuoco dislocati negli aeroporti siano messi in condizione di intervenire con sicurezza in caso di incidente aereo.

Alla scarsa considerazione dei responsabili della nostra amministrazione in merito alla tutela della salute dei lavoratori del Corpo nazionale si aggiunge quella del governo che non ha ancora riconosciuto alla categoria l’attività particolarmente usurante.

Per la RdB inoltre è di fondamentale importanza riuscire a sensibilizzare i responsabili politici del governo perché si adoperino a costituire nel nostro paese una protezione civile nella quale il Corpo nazionale dei vigili del fuoco sia l’asse portante non lo strumento di alcuni personaggi che agiscono per altri scopi non certo per la tutela della pubblica incolumità.

p. il Coordinamento nazionale

Lucio Molinari


La risposta del Ministero dell'Interno ai quesiti dell'RdB

 

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Roma 20/01/2000

Prot. n° 02-a04

Al Direttore Generale

Pref. Giulio Maninchedda

All’Ispettore Generale Capo

Oggetto: uranio 238 e mancata informazione.

La scrivente O.S. ritiene che questa Amministrazione debba fornire risposte alle note inviate dalla scrivente, così come previsto dalla normativa vigente, perché non pare ammissibile che le risposte giungano trasversalmente con documenti trasmessi alle sedi periferiche senza che nessuna informazioni sia giunta direttamente alla scrivente da parte della Direzione.

Con particolare riferimento alla presenza di uranio depleto negli aeromobili, si lamenta la mancata risposta alla nostra nota Prot. n° 666-p02 del 25/11/99, ed in merito ai documenti del servizio tecnico centrale nota N° 5616/3405/B-3 del 22/12/99; del laboratorio di difesa atomica N° 15934 del 17/12/99 e della nota N° 1445-V-S del 28/12/99 reperiti presso i comandi, si sottolinea la grave sottovalutazione del problema quando si considera la presenza di uranio come normale trasporto e non nel contesto di un incidente aereo, con i gravi pericoli connessi.

Tale atteggiamento ci obbliga ha rilevare che:

cautelative che non vediamo in nessun modo riportate nelle lettere circolari dell’Amministrazione.

· I manuali del corso aeroportuale sono stati consegnati da pochissimo tempo ed in quantità insufficiente ed il personale è costretto a farne fotocopie a proprie spese; e non risulta alla scrivente che siano in attuazione corsi specifici di formazione su incidenti aerei coinvolgenti l’uranio 238.

· Non si è effettuato nessun resoconto sulla dotazione di autoprotettori, cogliamo l’occasione per citare la situazione dell’aeroporto di Malpensa, in quella sede la dotazione è insufficiente per tutto il personale e svariata nelle tipologie, con incompatibilità tra le stesse.

· Nessuna attenzione è stata posta riguardo l’attuazione di tecniche d’intervento volte a minimizzare la contaminazione ambientale.

· Nelle circolari emesse si parla di rischi radioattivi generici ed in tal senso citiamo ancora il distaccamento aeroportuale di Malpensa al quale non sono mai stati comunicati dal Comando provinciale di Varese o dalla DCA, i trasporti di fonti radioattive rilevanti in ottemperanza alle leggi vigenti. Tanto è vero che recentemente un trasporto di materiale radioattivo rilevante è diventato tale nel momento del rilievo da parte di un dispositivo automatico di controllo.

Pare alla scrivente necessario un intervento urgente al fine di tutelare l’incolumità dei lavoratori e delle popolazioni, a fronte di un incidente aereo che veda coinvolti aeromobili dotati di elementi in uranio 238, a tal fine si richiede un urgente incontro con il Servizio Tecnico Centrale che definisca e risolva quanto rappresentato.

In attesa di riscontro si inviano distinti saluti.

p.il Coordinamento Nazionale RdB

Walter Perin


 

Roma 2/12/99

Comunicato 166

Attività particolarmente usuranti

Il governo vorrebbe escludere i vigili del fuoco

Lavoratori,

mentre procede imperterrito sui progetti di ulteriori tagli alle pensioni da realizzare ben prima della scadenza concordata con Cgil, Cisl e Uil, il governo sta valutando anche le limitazioni con cui valutare le attività particolarmente usuranti svolte dalle categorie.Il riconoscimento di categoria che svolge attività particolarmente usuranti il governo vorrebbe limitarla ad un numero ristrettissimo di settori che riguardano pochi lavoratori con il pretesto che ci sono pochi soldi disponibili e quindi la cernita dev'essere più accurata. E' già stato pubblicato un provvedimento che limita i parametri di riferimento dell'usura e i criteri di applicazione preludono ad ulteriori restrizioni.Per la nostra categoria invece la questione è molto importante perché la normativa prevede la possibilità di ridurre di ventiquattro mesi l'età pensionabile con il versamento di una parte dei contributi a carico dello Stato. Se i vigili del fuoco vengono esclusi dal riconoscimento di categoria che svolge attività particolarmente usuranti e se il governo continua con la sua politica di prolungamento dell'età pensionabile, non solo rischiamo di avere soccorritori di 65 anni di età, ma i giovani, i nostri figli, potranno dimenticare di essere assunti dal momento che i padri non possono andare in pensione.Come organizzazione sindacale abbiamo elaborato un'ampia documentazione sulla ricaduta dei rischi e dell'usura dei vigili del fuoco. In un recente incontro con il Sottosegretario al Ministero del Lavoro Caron sull'argomento ci siamo impegnati a preparare un dossier elaborato proprio sulla nostra condizione di categoria che svolge attività particolarmente usuranti. Il Sottosegretario si è dimostrato disponibile a dialogare con noi e a valutare la documentazione da noi raccolta, però si è detto scettico sulla possibilità di riconoscere che la nostra categoria svolga attività particolarmente usurante, e il suo scetticismo era dettato soprattutto dal fatto che, secondo lui, il nostro assoggettamento alle attività usuranti non ha continuità.In questi giorni dovrebbe essere resa pubblica una proposta del governo sull'individuazione delle categorie che svolgono attività usuranti e particolarmente usuranti, sulla quale si potrebbero avviare le trattative tra le parti interessate: associazioni dei lavoratori da una parte e datori di lavoro, pubblici o privati, dall'altra. Il nostro obiettivo più urgente in questo momento è di ottenere l'avvio di un tavolo di trattativa che vede da una parte la rappresentanza dei lavoratori più ampia possibile e dall'altra il governo attraverso il Ministero della Funzione Pubblica per trovare un possibile accordo nel termine stabilito dalle norme vigenti.Per la nostra organizzazione sindacale si pone il problema di essere più rappresentativa possibile. Rappresentatività che passa per il numero delle deleghe sindacali che i lavoratori rilasciano a nostro favore. Questo dato oggi ci serve anche per dare seguito all'atto interruttivo che abbiamo spedito nei mesi scorsi e che rischia di essere vano se non otteniamo il riconoscimento di categoria che svolge attività particolarmente usuranti.Su questa materia è necessario che l'intera categoria si faccia rispettare perché se ci negano il riconoscimento di categoria che svolge attività particolarmente usuranti oltre a non ottenere la riduzione dell'età pensionabile con i contributi dello Stato dovremo ammettere di aver subito un altro affronto per il fatto che l'importanza del nostro lavoro viene sminuita e squalificata.

 

Il Coordinamento nazionale


roma 26/11/99

Al Sottosegretario all’Interno

Prof. Franco Barberi

Al Direttore Generale

Pref. Giulio Manichedda

All’Ispettore Generale Capo

 

OGGETTO: presenza uranio 238 su aeromobili

 

La scrivente O.S. in relazione alla accertata presenza di uranio 238 in alcune parti di diversi aeromobili civili e militari che svolgono servizio regolare di linea negli aeroporti italiani, dove viene svolto il servizio antincendio dal Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, chiede di conoscere quali misure siano state intraprese a salvaguardia della sicurezza del personale.

E’ noto quali siano i rischi dovuti alla radioattività, soprattutto al CNVVF a cui secondo quanto previsto dalla legge n° 469/61 Art. 1 viene conferito tra i compiti istituzionali la prevenzione e la tutela dai rischi nucleari, rischi ampiamente valutati in numerosi studi relativi all’uranio 238, cosiddetto impoverito.

Emerge da tali studi che il materiale in questione comporta un elevato rischio di tipo anche genetico in caso di ingestione, particolarmente nel caso in cui il metallo sottoposto a calore si polverizza in grandi quantità, aumentando fortemente il rischio per gli operatori in caso di incendio e anche delle popolazioni nei pressi dell’area interessata da un eventuale incidente aereo.

In considerazione di quanto rappresentato si chiede di conoscere:

 

  • se tale rischio è stato previsto ai sensi del Dlgs 626/94 nelle valutazioni dei piani di rischio delle sedi aeroportuali.
  • se il personale del CNVVF è stato informato sulla presenza di tale materiale e quali procedure di sicurezza si devono adottare.
  • se in relazione a quanto rappresentato tutto il personale che interviene in caso di incendio o di incidente aereo è nella condizione di potersi proteggere con un adeguato numero di autoprotettori.
  • se sono stati previsti piani di evacuazione delle popolazioni interessate da eventuali nubi di polveri radioattive in caso di incidente aereo.

 

Considerata la delicatezza e la pericolosità della situazione si chiede una risposta urgente e la predisposizione delle necessarie misure a tutela della sicurezza, cosi come previsto dalla normativa vigente.

p il coordinamento Nazionale

Walter Perin