Sciopero VVF del 26-04-2001

Data: giovedì 12 aprile 2001 Oggetto: Invio comunicato 
Lavoratori, il comunicato sintetizza l'incontro con il Sottosegretario. Per una questione di sintesi nel comunicato non abbiamo specificato dettagliatamente ciò che abbiamo detto, ma vi assicuriamo che siamo andati pesanti su tutti i punti. Con particolare durezza abbiamo criticato la collocazione del Corpo nazionale e il trattamento del personale che ancora non viene mobilitato CR e CS in particolare. Riguardo a questo punto si è PRETESO che rientrino immediatamente nelle proprie sedi di servizio. Pesanti siamo stati nel denunciare certi comportamenti di dirigenti che si comportano peggio di dittatori. Tuttavia quello che ci fa incazzare di più è che in quei momenti ci danno ragione. La questione sta che è ora di finirla di farci prendere per il culo. Scioperiamo compatti il 26 e ci raccomandiamo di divulgare in categoria il comunicato. Buona Pasqua Il Coordinamento

 

Esperito senza esito l'incontro di conciliazione

La RdB proclama lo sciopero

Lavoratori, il 10 aprile ’01 c'è stato l'incontro di conciliazione preventivo alla dichiarazione di sciopero, con il Sottosegretario Schietroma e una delegazione della direzione generale con a capo il Direttore priva di rappresentanti del Corpo nazionale. Questo la dice lunga su quanto possano interessare a questi signori le problematiche dei lavoratori dei vigili del fuoco.

In prima battuta abbiamo espresso al Sottosegretario le nostre critiche sull'atteggiamento tenuto dal ministro durante la manifestazione del 23 marzo il quale non ha permesso ai vigili del fuoco di raggiungere la Piazza del Viminale.

L'incontro è proseguito sul punto nodale della lunga serie dei problemi che avevamo elencato nella lettera di conciliazione. Infatti abbiamo contestato la collocazione del Corpo nazionale nel dipartimento assieme alla difesa civile in via di approvazione enumerando i vari scenari a cui il Corpo nazionale potrà andare incontro a breve tempo. In particolare abbiamo rimarcato le nostre preoccupazioni su come verrà utilizzato il Corpo nazionale il quale diventerà strumento sia della difesa civile che dell'agenzia di protezione civile, delle regioni, degli enti locali: praticamente i manovali di chiunque decidesse di usare il Corpo nazionale.

Oltre a questo abbiamo sostenuto la nostra posizione e cioè che il Corpo nazionale deve essere collocato fuori dal ministero dell'interno in un dipartimento alle dipendenze della Presidenza del Consiglio come struttura principale della protezione civile. Il Sottosegretario ha risposto che quella soluzione sarebbe stata la migliore, ma non è male nemmeno quella prevista attualmente che a suo dire risolve i problemi con il semplice cambio di poltrone: cioè dalla dirigenza prefettizia a quella degli ingeneri del Corpo nazionale.

Ogni commento è superfluo, ma questa risposta indica che il governo ha sempre riconosciuto che la nostra proposta aveva ed ha un senso, ma per interessi di altre forze politiche e sindacali si è scelto la peggiore e questa avrà ricadute devastanti sulla categoria.

Di seguito sono stati affrontati tutti gli argomenti della vertenza. In primo luogo l'aspetto economico facendo rilevare le grosse differenze di incrementi salariali che hanno avuto alcune categorie (medici, insegnanti e dirigenti) rispetto al nostro aumento contrattuale previsto dal contratto del secondo biennio chiedendo un giusto aumento retributivo in relazione all'attività svolta dai vigili del fuoco. E proprio in merito all'attività svolta dal Corpo nazionale abbiamo risollevato il problema del riconoscimento alla categoria che svolge un'attività particolarmente usurante rilevando che il ministro ad oggi non si è mosso in nessuna direzione per riconoscere alla categoria a questo legittimo diritto.

Mentre l'amministrazione si è mostrata possibilista per affrontare e risolvere alcune delle problematiche da noi evidenziate, quali: la sospensione dei provvedimenti relativi agli articoli 24 e 34 dei CCNL vigenti e la cessazione immediata della richiesta da parte di alcuni Comandanti di rientro dalla malattia a metà turno perché illegale, la parte politica nella persona del Sottosegretario non ha dato alcuna risposta concreta in merito alle rivendicazione dei lavoratori a partire dalla collocazione del Corpo nazionale. Inoltre non avendo motivato i ritardi con cui stanno affrontando in contrattazione decentrata le materie che veramente interessano i lavoratori come, la mobilità ordinaria del personale, il fondo unico di amministrazione e quant'altro la RdB ha dichiarato lo sciopero della categoria per il giorno 26 aprile confermandosi l'unica organizzazione sindacale che agisce per gli interessi dei lavoratori.

Sciopera con la RdB il 26 aprile

p. Il Coordinamento nazionale Lucio Molinari