Mensa di servizio - Documentazione anno 2001

Roma 13/04/2001

LA SBOBBA E’……SERVITA

 

Lavoratori, mentre molti colleghi si dilettavano e si arrovellavano con le assegnazioni ai comandi e le graduatorie della mobilità, o aspettavano quei pochi denari degli arretrati del contratto, qualcuno come sempre ha colto l’ormai solito momento di distrazione per mettere in tavola un altro pezzo della distruzione del Corpo Nazionale, con l'unico reale duplice obiettivo: spendere i soldi a caso e sollevare i dirigenti dalle relative responsabilità e dal fastidio di dover assicurare al personale la mensa obbligatoria di servizio.

La recente circolare ministeriale, che ha disposto il cambiamento di gestione della mensa, è davvero curiosa perché parla di scelta per risparmiare sui costi. Tuttavia l’amministrazione non è stata in grado di dichiarare quanto spende all’anno per la mensa a livello nazionale ed inoltre recentemente e, con nota scritta la stessa amministrazione, ha dichiarato di non essere in grado di fornire neppure gli altri dati da noi richiesti relativamente al numero dei fruitori della mensa distinti per comando. Quindi è difficile, se non impossibile, capire come l'Amministrazione possa risparmiare se non sa quanto, come, dove e perché spende. Non vi pare?

La RdB come aveva già più volte richiesto e ribadito anche con una nota del Giugno 2000, aveva indicato l’unica soluzione al problema che era quella dell’assunzione nei ruoli del Corpo di personale addetto alla ristorazione per assicurare, la mensa obbligatoria nella sede di servizio al personale operativo vero, cioè quello inserito nei turni nelle squadre di soccorso e il buono pasto a tutto il restante personale come previsto dal CCNL vigente.

In alternativa a questa prima ipotesi abbiamo indicato il buono pasto per tutto il personale del corpo, compreso quello operativo inserito nelle squadre di soccorso. In questa seconda ipotesi, il valore nominale del buono pasto potrebbe esser di gran lunga superiore alle attuali novemila lire previste nel contratto grazie alle somme recuperabili con i risparmi di spesa di spesa dei costi di gestione, mediante l'eliminazione guadagni delle ditte private e il recupero delle risorse umane impegnate presso la direzione per la gestione della mensa stessa. Quindi tutte le risorse economiche attualmente sperperate verrebbero distribuite sul valore nominale dei buoni pasto.

Ma come sempre l'Amministrazione fa finta di non capire. Vedremo dunque cosa succederà alla prima emergenza quando un comando si riempirà di personale di altre sedi o squadre di volontari saranno chiamate in servizio. Sarà veramente curioso vedere quale ditta opererà senza nessun orario per confezionare a getto continuo i pasti. In quell’occasione colleghi pagheremo ancora noi per non avere avuto l’interessamento in tempo debito, e capiremo che differenza c’è tra avere personale assunto dal Corpo Nazionale e una ditta esterna, senza contare la storia del cosiddetto "refrigerato".

Forse valuteremo meglio come il previsto buono pasto a 9.000 lire anziché essere impiegato per il miglioramento del vitto viene impiegato per pagare ditte esterne che ovviamente hanno i loro costi e devono avere il loro guadagno. Non solo. Con la ditta esterna nessun rischio per i dirigenti di essere sanzionati penalmente dal dlgs 155; insomma tutti guadagnano meno i pompieri.

Coloro che al momento credono di non essere coinvolti dal cambiamento sappiano che saranno sottoposti al regime della divisione accasermamento, che alla guida dei prefetti ha vinto la battaglia contro il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco; quindi tutti alla mensa della "difesa civile" a carico nostro????

 

Per fare solo un esempio delle incongruenze e della distrazione dei fondi della mensa in maniera scellerata, vi segnaliamo quanto accaduto al Comando di Roma da quando la mensa di servizio è sospesa per ristrutturazione dei locali.

Il Comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma per sopperire alla sospensione del servizio mensa in sede come si è regolato? Semplice. In un primo momento ha mandato le squadre in turno di soccorso dalla sede centrale al Distaccamento di Ostiense con la autobotte e contemporaneamente la squadra di Ostiense l'ha spostata da Ostiense alla Sede Centrale per consentire la fruizione del pasto, quando il personale di Ostiense ha fatto presente che questa storia non era possibile ha cambiato itinerario. Infatti dalla Sede centrale la squadra in turno di soccorso con il relativo mezzo va all'ISA. Ma non finisce qui: Tutto il restante personale compreso quello operativo in turno giornaliero, lo manda a consumare il pasto presso una trattoria intestata a un non meglio identificato M. Costanzo, con un buono pasto del valore nominale di lire 12.500,

Tutto questo e tantissimo altro avviene in tutti i comandi, senza aver sentito i destinatari della mensa e del buono pasto, senza una contrattazione ed in assoluto contrasto con la normativa vigente e gli accordi contrattuali. Mentre consumate, non si sa per quanto ancora il pasto pasquale, riflettete e decidete di aderire alle nostre iniziative.

Ribellatevi!!

La RdB sciopera il 26 aprile ’01 anche per un pasto dignitoso

p. Il Coordinamento nazionale

Lucio Molinari