Corpo Nazionale Vigili del Fuoco
3° Congresso nazionale
Rafforzare lorganizzazione
Realizzare il programma
Montecatini Terme
9-10 marzo 2000
ore 10.00
Palazzo dellAzienda di Promozione Turistica
Viale Verdi 66/68
Per chi arriva via ferroviaria occorre scendere a Firenze SMN e prendere il treno per Montecatini della linea ferroviaria Firenze Lucca tenendo presente che è stato proclamato uno sciopero dalle ore 21 del giorno 8 marzo alle 21 del 9. Da Firenze per Montecatini cè un servizio di pulmann (Autolinea Lazzi) con i seguenti orari: 6.50; 7.50; 7.55; 8.15; 9.15; 9.50; con partenza da Piazza Adua che è adiacente alla stazione FS. Per chi arriva in autostrada sia da Nord che da Sud esce al casello FI - Nord e prende lautostrada FI Mare direzione mare ed esce al casello di Montecatini.3° Congresso nazionale RdB Protezione Civile
Montecatini 9/10 marzo 2000
Ai delegati al 3° Congresso nazionale RdB Protezione Civile
E convocato per i giorni 9 e 10 marzo 2000 il 3° Congresso nazionale della Federazione RdB Protezione Civile.
I delegati al Congresso, designati nei congressi regionali, sono convocati per le ore 10.00 del giorno 9 marzo presso la Sala della APT (Azienda di Promozione Turistica - Viale Verdi, 66/68 Montecatini Terme (Pistoia).
Calendario Lavori
Giovedì 9 marzo
Ore 10,00 Accreditamento delegati
Ore 11,00 Apertura lavori:
Relazione introduttiva
Organizzazione del dibattito
Costituzione Commissione Statuto
Interventi dei delegati
Ore 13,30 Sospensione lavori: Pranzo ( hotel Europa via della Quercetta,2)
Ore 15,30 Prosecuzione lavori: interventi dei delegati
Ore 20,00 Interruzione lavori: cena (c/o hotel Europa)
Venerdì 10 marzo
Ore 9,00 Ripresa lavori: interventi dei delegati Ore 11,00 Relazione conclusivaVotazione relazione ed eventuali mozioni
Elezione delegati ai Congressi di P.I. e di Federazione
Ore 14,00 Chiusura lavori: pranzo (c/o hotel Europa)
Verso il 3° Congresso nazionale
Si stanno tenendo in questi giorni le assemblee provinciali precongressuali in funzione delle assemblee regionali da tenersi, ricordiamo, entro il 25 febbraio nelle quali dovranno essere individuati, in base al numero degli iscritti a livello regionale, i delegati partecipanti al congresso di Montecatini il 9 e 10 marzo 2000.
Rispetto ai congressi tenutesi fino ad oggi, questo del 2000 ha un significato particolare e di vitale importanza per la nostra organizzazione sindacale. Non ci riferiamo ne alla menata del millennio, ne al ventennale della nascita della Rappresentanza Sindacale di Base che fra laltro ricorre nel mese di ottobre p.v., ne alla scadenza dei quattro anni dal congresso del giugno 96 tenutosi a Chianciano.
La rilevanza di questo congresso, è dovuta alla fase storica che il movimento dei lavoratori sta attraversando e che impone di prendere delle chiare decisioni di carattere politico sindacale ed organizzativo.
Come riportato nei documenti precongressuali (invitiamo a leggerli chi non lo avesse ancora fatto), siamo giunti al termine di un periodo di trasformazioni strutturali delle stato sociale iniziate con il congelamento della scala mobile quindici anni orsono con il consenso dei sindacati di stato di cgil cisl uil, che poi sono proseguite fino a cancellare tutte le conquiste della classe lavoratrice avvenute negli anni precedenti a partire dai salari, dalla eliminazione degli automatismi, alla limitazione delle agibilità sindacali, al taglio delle pensioni e allo smantellamento stato sociale ecc. ecc.
E sotto locchio di tutti i lavoratori il sopravvento delleconomia sulla politica che tutto comanda in nome della legge del mercato globale, ma intanto aumenta la disoccupazione, il lavoro precario, gli stipendi da fame, la flessibilità selvaggia, la distruzione dello stato sociale. Mai come oggi i lavoratori si trovano disarmati di fronte a questa offensiva che li vede totalmente subalterni e assoggettati, bombardati di continuo dai mass-media di regime al punto tale da perdere la loro identità di lavoratori.
Da questo contesto non sfuggono i lavoratori del corpo nazionale dei vigili del fuoco che devono fare i conti anche con la riforma dellorganizzazione di governo da cui è scaturita listituzione dellAgenzia di protezione civile la quale potrà utilizzare il Corpo nazionale in caso di calamità; con la privatizzazione del rapporto di lavoro con contratti che introducono la discrezionalità sullattribuzione dei benefici economici; con la mobilità selvaggia dovuta ai passaggi di qualifica e con la introduzione del lavoro precario sotto le mentite spoglie del volontariato.
Di fronte a questo i lavoratori si trovano disorientati, divisi, succubi, in balia del clientelismo più sfrenato nel quale i sindacati di regime ci sguazzano poiché fanno tutto meno che gli interessi dei lavoratori. Per resistere a questo furioso attacco al congresso bisogna prendere la decisione di aderire come categoria alla nuova realtà sindacale della federazione del pubblico impiego.
Questa è lunica alternativa possibile per i lavoratori di riappropriarsi della loro identità di classe lavoratrice organizzandosi e rafforzando la RdB visto che è lunica organizzazione sindacale che si prodiga per gli interessi dei lavoratori.
Questo è il significato che occorre dare alle assemblee regionali di questi giorni per rilanciare lattività sindacale su tutto il territorio nazionale con la costituzione di una categoria unica del pubblico impiego per ostacolare questo violento attacco ai diritti dei lavoratori.
Per
Rafforzare lorganizzazione, realizzare il programma
p/il Coordinamento nazionaleSergio Massinelli
Roma 18/01/2000
Prot. 1/2000
Il Consiglio Nazionale approva i documenti relativi
al 3° congresso di categoria
Si apre la discussione fra i Lavoratori
Il Consiglio nazionale della RdB riunitosi a Roma il 18 gennaio 2000 ha discusso ed approvato i documenti congressuali e adesso si apre la discussione fra i lavoratori. Si allega il documento di introduzione al terzo congresso di categoria che si terrà a Montecatini i giorni 9, 10 marzo 2000.
Le tematiche elencate nel documento, che sono ancora da definire, devono fare riflettere tutta la categoria. Per cui invitiamo tutti i lavoratori a leggere il documento con la necessaria attenzione perché allinterno ci sono tutti gli aspetti che ci interessano e che segneranno il nostro futuro.
In particolare i lavoratori si dovranno esprimere sulla proposta approvata dal Consiglio nazionale, della costituzione della categoria del Pubblico Impiego. Questa è una scelta determinata dalla realtà poiché cè una volontà politica di limitare ancora di più diritti dei lavoratori e restringere ancora gli spazi di agibilità sindacale dei sindacati non in linea con il governo e dei sindacati di parte che hanno sposato la linea padronale.
Alle assemblee pre-congressuali provinciali e regionali dobbiamo dare una importanza significativa con lintento di rilanciare lattività sindacale su tutto il territorio nazionale, per migliorare lorganizzazione e soprattutto rafforzare lidentità della RdB.
3° Congresso nazionale della RdB Protezione Civile
Documento congressuale
Rafforzare l'organizzazione, realizzare il programma.
Sono già passati quattro anni dal precedente congresso di Chianciano dove abbiamo preso le decisioni che hanno poi caratterizzato il nostro intervento sindacale. Abbiamo dovuto affrontare una serie molteplice di difficoltà che non hanno favorito in nostro consolidamento in categoria: da una parte i profondi cambiamenti politici e istituzionali sull'assetto del Pubblico Impiego che hanno rimesso in discussione i punti di certezza e di riferimento della maggior parte dei lavoratori come la questione dei comparti di contrattazione; la riforma dell'organizzazione di governo con l'istituzione dell'Agenzia di protezione civile; l'utilizzo strumentale per tornaconto politico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del volontariato; la modificazione in forma privatistica del rapporto di lavoro con la reintroduzione della discrezionalità sull'attribuzione dei benefici economici; gli effetti nefasti del sistema dei passaggi di qualifica; l'assoluta mancanza di autonomia della nostra Amministrazione.
Da un'altra parte abbiamo scontato grosse difficoltà, per inadempienza rispetto agli impegni presi o per dimissioni dovute a motivi personali, non sempre del tutto trasparenti, a stabilizzare il Coordinamento nazionale e il Consiglio nazionale eletti. Ciò ha impedito il consolidamento delle strutture e la loro conseguente capacità di dare la spinta generalizzata all'attività sindacale necessaria ad investire le strutture provinciali. Quindi le difficoltà prodotte dalla fase sono state affrontate da un numero ridotto di responsabili che hanno dovuto sovraccaricarsi di lavoro limitandosi ad affrontare le urgenze e rinviando il resto delle iniziative.
Ciò nonostante sono stati affrontati con il massimo dei risultati possibili situazioni di grande rilievo come le elezioni delle RSU dove non solo abbiamo superato brillantemente l'esame della maggiore rappresentatività a livello di comparto, ma abbiamo anche avuto un numero di consensi molto più ampio del numero degli iscritti; abbiamo organizzato l'assemblea nazionale di aprile dello scorso anno con un documento "per il rilancio del sindacato alternativo" che può definirsi fondamentale in quanto raccoglie le principali problematiche che riguardano il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e le condizioni di lavoro, con indicazioni abbastanza definite circa l'intervento sindacale per ogni singolo aspetto; abbiamo affrontato la controversa questione dell'attività di protezione civile attraverso un serrato intervento verso i rappresentanti istituzionali fino a convocare un convegno che ha tracciato gli aspetti fondamentali dell'argomento e che rimane a testimonianza della coerenza integerrima della nostra organizzazioni sindacale; abbiamo smascherato la fandonia sul fantomatico "comparto sicurezza" e costretto l'Aran ad aprire le trattative per il rinnovo contrattuale 1998-2001, trattative che si sono protratte per un anno e che abbiamo gestito con un intervento costante e dignitoso fino alla firma dell'accordo definitivo che abbiamo apposto anche noi a seguito della consultazione in categoria; abbiamo finora contrastato la trasformazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco in un Corpo di volontari che il governo vorrebbe realizzare attraverso la legge cosiddetta sul potenziamento del Corpo nazionale; abbiamo impedito l'isolamento del Corpo nazionale rispetto alla realtà del Pubblico Impiego che avrebbe significato la totale subordinazione della categoria alle esigenze del governo; siamo stata l'unica organizzazione sindacale della categoria che ha costantemente incalzato il governo sulla questione del riconoscimento delle attività particolarmente usuranti. Se si considera che ognuna delle tematiche citate si articola in mille rivoli si comprende anche l'intensità del lavoro svolto.
Tutto questo rischia di essere un lavoro vano se non riusciamo a proseguirlo attraverso la comprensione della fase e lo sviluppo dell'organizzazione. Il problema più grande che finora non siamo risusciti a superare è proprio quello di rendere consapevole l'intera categoria del fatto che le scelte politiche del governo hanno poi una ricaduta sul rapporto e le condizioni di lavoro e che il nostro ruolo assolve ad una funzione di difesa dei diritti, come dimostrano i fatti avvenuti, che non sarebbe possibile senza la nostra organizzazione la quale, per mantenere e sviluppare la capacità di intervento ha bisogno di rafforzare sia l'organizzazione stessa che i consensi dei lavoratori attraverso le adesioni.
Per quanto riguarda l'analisi della fase rinviamo alla lettura del documento congressuale della RdB Pubblico Impiego dove oltre ad un attento esame della situazione troviamo la proposta organizzativa che necessita per avere la possibilità di continuare a svolgere un ruolo nella situazione. Detto documento si ricollega a sua volta a quello elaborato per il congresso nazionale di tutta la Federazione RdB che si terrà a maggio del 2000 dove si individuano gli elementi che condizionano lo sviluppo degli eventi e si sviscera tra l'altro anche il problema dell'identità dei lavoratori.
Con una esposizione sintetica ma eloquente si cerca di mettere in risalto le motivazioni e i condizionamenti che inducono i lavoratori a identificarsi con gli interessi della controparte a scapito dei propri diritti. Possiamo incontrare tutti i giorni colleghi che si pongono in una sorta di subordinazione alle richieste dell'Amministrazione, non sempre legittime, e rinunciano alle ferie, ai salti programmati, a lavorare in condizioni di adeguata sicurezza, a pretendere la giusta retribuzione per le mansioni effettivamente svolte, a pretendere di svolgere le mansioni per le quali si viene retribuiti ecc Modificare questa condizione non è la cosa più semplice perché è ormai penetrata nel tessuto connettivo della maggioranza e perché non è visibile un'alternativa con la forza necessaria a modificare la situazione.
La proposta di organizzazione generale del Pubblico Impiego dovrebbe creare le premesse per realizzare questa condizione e come minimo per porre un argine più solido all'aggressione che i lavoratori stanno subendo. Il frazionamento non ha mai giovato ai diritti dei lavoratori.
Oltre alle problematiche generali che investono tutto il Pubblico Impiego, i lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco devono affrontare alcuni altri aspetti di rilievo:
Quelli accennati sono sole tre aspetti che riguardano l'attività sindacale. Ce ne sono altri di importanza rilevante che dovranno essere affrontati senza indugio, anzi richiedono una elaborazione e un intervento costante per impedire che portino a soluzioni pregiudizievoli per la categoria. Citiamo per esempio il contratto integrativo, oppure l'avvio delle trattative per il secondo biennio, oppure la questione dei lavori particolarmente usuranti ecc
Si tratta di questioni che contribuiscono a definire le condizioni di lavoro. In particolare riteniamo importante porre l'accento sul fatto che per partecipare alla contrattazione integrativa la maggior parte dei lavoratori consultati ci ha invitato a firmare il CCNL 1998/2001 anche se non ci piaceva affatto.
Adesso bisogna che la nostra organizzazione assuma un ruolo pressante che va dalla elaborazione collettiva di una proposta di contratto integrativo alla strutturazione di una forte delegazione trattante capace di essere incalzante con la controparte e di rendere partecipi i lavoratori alle diverse fasi della contrattazione.
Per fare tutto questo lavoro abbiamo bisogno di una solida organizzazione con strutture politicamente forti e capaci di dare battaglia a tutti i livelli. Con la costituzione della RdB Pubblico Impiego in parte diamo una risposta a questa esigenza. Oltre ad avere una maggiore capacità di coagulazione a livello nazionale sulle problematiche generali, avremo anche un rafforzamento dell'intervento a livello periferico e quindi uno sviluppo dell'attività locale. Tutto questo aumenterà il peso specifico e l'autorevolezza dei nostri rappresentanti sia nei confronti delle controparti sia nei confronti dei lavoratori che fino ad oggi non hanno visto la RdB come punto di riferimento e di riorganizzazione. Ma per assolvere interamente alla nostra funzione avremo bisogno anche di una struttura di direzione e di coordinamento dell'attività nel settore capace di togliere i lavoratori del Corpo nazionale dall'isolamento in cui sono stati cacciati da anni di politica sindacale introversa. Manca infatti all'intera categoria lo stimolo a relazionare con il resto del mondo del lavoro e di condurre battaglie comuni per la difesa degli interessi comuni.
Se fino ad oggi abbiamo potuto sopperire a tale carenza con espedienti di vario genere adesso la profondità delle trasformazioni messe in atto dall'apparato di governo non ci consentono più trovare mediazioni indolori. Da una parte abbiamo la prospettiva di diventare una struttura di protezione civile che garantisce l'attività di previsione, prevenzione e soccorso alla popolazione; dall'altra rischiamo di diventare una struttura repressiva dello stato e uno strumento di propaganda dei governi di turno.
Abbiamo la possibilità e le condizioni per vincere questa battaglia. Possiamo riuscirci se sconfiggiamo che ci vuole mantenere in una condizione di isolamento rispetto a tutto il resto dei lavoratori del Pubblico Impiego e vuole subordinare ogni possibile incremento economico all'aumento del tempo e dei carichi di lavoro oppure al grado di asservimento o sottomissione individuale.
Il nostro congresso deve essere un nuovo punto di partenza per rafforzare l'organizzazione e realizzare il programma cogliendo tutte le energie che possono provenire dalla proposta di confluenza delle attuali categorie di comparto in un'unica categoria di Pubblico Impiego.
Regolamento
Il percorso congressuale che intendiamo intraprendere parte dai congressi delle strutture a livello di comando provinciale* dove vengono rinnovati i Coordinamenti come stabilito dallo Statuto e vengono eletti ai congressi regionali un delegato per ogni comando più uno per ogni dieci iscritti o frazione di dieci.
I congressi regionali eleggono al Congresso nazionale un delegato per ogni Comando più uno ogni 50 (cinquanta) iscritti o frazione a livello regionale. Entro il 25 febbraio devono essere comunicati al Coordinamento nazionale della RdB presso l'ufficio di Via Cavour i nomi dei delegati che parteciperanno al Congresso nazionale.
Il Congresso nazionale, oltre ad articolare il dibattito sui documenti congressuali, dovrà discutere: le modifiche allo statuto di categoria e di comparto circa la confluenza nella RdB PI; indicare eventuali emendamenti alla bozza di statuto della RdB PI; eleggere la struttura di coordinamento del settore che avrà l'incarico di gestire la fase transitoria della confluenza e il settore stesso nell'ambito del PI.
* Per comando provinciale si intendono anche la SCA, il CSE e gli Uffici Centrali del Ministero.