ALLUVIONE DEL PIEMONTE E VALLE D'AOSTA 

OTTOBRE 2000

dal sito www.ansa.it


Data: martedì 5 dicembre 2000 Oggetto: Sfogo dopo alluvione

Pavia - Cari compagni è un vero piacere comunicare con voi ! .......(omissis)..... Ho seguito il dibattito sulla gestione delle varie operazioni per il soccorso nelle zone alluvionate: anche a Pavia ha regnato l' improvvisazione e quindi la confusione, il comando ha consegnato in mano alla protciv la parte di prim'attore mettendo in secondo o terzo piano il CNVVF, solennizzando così il volontariato. Questo è stato fatto di proposito poichè a Pavia sta per nascere l' "università" della PC (ex arsenale militare) caldamente spalleggiata dal comando! Permettetemi un piccolo sfogo sul progetto SAF: sia il Ticino ed il Po hanno impegnato, anche in provincia di Pavia, numerose squadre di vigili del fuoco : il personale ha operato per giorni in zone impervie ed in condizioni di pericolo continuo lavorando per più di 24 ore stanchi, fradici e con mezzi inadeguati. Questo penso sia avvenuto in tutte le zone operative interessate dalle esondazioni, infatti sono avvenuti gli incidenti di cui tutti siamo a conoscenza. Ho assistito alla sfilata di moltissimi operatori, anche delle colonne mobili che hanno raggiunto Pavia, e tra di loro una quantità rilevante era in possesso dei vari brevetti di livello 1A e 1B del SAF. Ma mi volete dire a che servono ? Quanto si è speso per la formazione ? e per i sacchi pompiere spesso inutilizzabili ? Per contro, nonostante il teatro delle operazioni lo richiedesse alla grande, non ho visto un pompiere intervenire con il vestiario fluviale (muta, giubbotto salvagente, etc.) e non ho visto in acqua un raft! A quando Sua Altezza Fanatica si renderà conto che va diversificata la formazione in base alle esigenze di territorio di intervento ? Quando si renderanno conto che il personale interviene in acqua come ai tempi del Polesine ? senza muta, con gli stivali a tutta coscia e senza un minimo di istruzione sulla sicurezza in acqua ? e senza le basilari cognizioni di morfologia dei fiumi ? e che tanti non sanno nemmeno nuotare ? Non ho niente contro l'evoluzione del soccorso verticale, anzi si è migliorati tantissimo anche in sicurezza, ma non accetto assolutamente le scelte di chi gestisce la formazione : è ora di sviluppare il soccorso fluviale, se gli ESPERTI non sono in grado, lo lasciassero fare a chi all'interno del CNVVF da sempre lo ha coltivato ed è stato messo in disparte forse per scelte politiche. Gli incidenti, anche gravi, avvenuti negli ultimi anni probabilmente non sono serviti; dobbiamo aspettare che ne succedano altri per svegliare le coscienze ? Un saluto affettuoso a tutti ed un arrivederci a presto. Vs Tortini Roberto Pavia 02/12/00


2 NOVEMBRE 2000

COMUNICATO STAMPA

Vigili del Fuoco Torino

L’EMERGENZA DEVE FINIRE. CHE VERGOGNA!

 

La scrivente RdB denuncia il grave tentativo, di dichiarare l’emergenza Piemonte conclusa, giungono segnali da Roma affinché si dichiari che in Piemonte è tutto normale.

Il fango di Casale Monferrato e Trino Vercellese non esiste più, l’acqua non ha invaso case e stabilimenti a Torino, le frane nel Verbano sono scomparse, i morti della Valle d’Aosta sono risuscitati; insomma i miliardi di danni sono cancellati e lo spettacolo di rovine, frane ed esondazioni viste in elicottero dal Presidente Ciampi erano uno spettacolo virtuale.

Le difficoltà che i Vigili del Fuoco di Torino incontrano nel poter disporre degli uomini necessari e dei mezzi, per continuare le operazioni sono un chiaro segnale che si vuole dichiarare che tutto è a posto.

Una decisione incomprensibile a fronte della popolazione che continua a reclamare per le situazioni di grave disagio, mentre le località delle alte valli hanno grosse difficoltà nelle comunicazioni e ci riferiamo al Pinerolese, al Canavese e alle Valli di Lanzo in cui numerosi ponti su strade comunali o locali sono crollati.

Una situazione che in caso d’incendio costituisce un grave pregiudizio nel raggiungere da parte nostra, paesi ( Macugnaga),borgate o abitazioni isolate.

Ancora una volta la Protezione Civile è incapace di organizzare, perché come sempre le esercitazione a tavolino sono ben lontane dalla tragica realtà.

Le necessità urgenti dei comuni ed enti locali vengono filtrati da organi di coordinamento che dimenticano località e popolazioni, perciò spesso, mezzi e uomini dei Vigili del Fuoco non vengono utilizzati e quindi nonostante vi siano gli escavatori e magari qualche sindaco ha necessità di ripristinare una strada, le frazioni rimangono isolate.

Probabilmente è meglio non inviare i nostri uomini ad analizzare le condizioni del territorio e delle popolazioni, è certamente più conveniente utilizzare i mezzi movimento terra delle ditte private.

Nonostante questa situazione dobbiamo elemosinare il personale, giustificando analiticamente la richiesta, mentre ad esempio a Sarno in Campania per un evento notevolmente meno grave, per quanto riguarda l’ampiezza territoriale, si sono adottati addirittura provvedimenti legislativi e ormai da anni vengono impiegati mezzi e uomini senza lesinare nulla.

Il personale della Campania che prestava servizio in altre sedi (Milano, Torino ecc.) è stato"rischierato"; di fatto, è tornato a casa, mentre per il personale del Piemonte che deve andare a prestare servizio in altri comandi e che è necessario sul territorio, si trovano mille difficoltà, tant’è che ad oggi il Ministero non ha ancora disposto nulla.

Con ogni probabilità fra qualche giorno verrà detto che il personale riprenda i normali turni di servizio così anche la ricerca del corpo del nostro collega nel fiume Orco e della bambina nel fiume Stura sarà affidata alla bontà dei corsi d’acqua, magari alle prossime piogge faranno affiorare i loro corpi.

Fra pochi mesi ci sono le elezioni tutto deve essere normale.

per il consiglio nazionale

Valter Perin


Torino 19 / 10 /2000

Al Sottosegretario all’Interno

On. Gianfranco SCHIETROMA

 

Al Direttore Generale P.C. e S.A.

Pref. Francesco BERARDINO

 

All’Ispettore Generale Capo

Ing. Alberto D’ERRICO

 

Prot. Reg. 20-00

Torino lì 19 ottobre 2000

OGGETTO: rischieramento personale e aumento organico emergenza Piemonte

 

La scrivente RdB a seguito dei fatti alluvionali e alla conseguente emergenza in atto in Piemonte, così come già avvenuto in altre occasioni, ritiene indispensabile l’adozione di un provvedimento che consenta il mantenimento presso le sedi d’appartenenza del Piemonte dei Capi Reparto di recente nomina e dei Capi Squadra al termine del corso di qualificazione; personale che a seguito del passaggio di qualifica era destinato ad altre sedi, nonché un aumento del personale vigile con le assunzioni per il concorso a 184 posti.

La scrivente ritiene che la gravità della situazione giustifichi ampiamente una decisione in tal senso, con particolare riferimento al terremoto in Umbria, alla frana di Sarno al crollo palazzo di Palermo.

Calamità, alcune delle quali, di gravità ben inferiore al disastro odierno in Piemonte e Valle d’Aosta, e che hanno determinato in quelle occasioni provvedimenti di rischieramento del personale, d’aumento degli organici ed anche potenziamento dei mezzi.

Un aumento d’organico e di mezzi che è più che mai necessario in Piemonte, ed in particolare a Torino in relazione alla prossima apertura del distaccamento permanente di Chieri (TO), ed a Novara per la presenza di numerosi siti ad alto rischio in caso d’incendio.

Un potenziamento di mezzi e automezzi indispensabile, visto che anche in quest’occasione si sono dimostrati insufficienti, per la mancanza di motopompe atte ai prosciugamenti e la totale e grave assenza nel comando di Torino di mezzi anfibi, ricordando che uno di questi automezzi era andato distrutto durante l’alluvione del 1994 e non è mai stato sostituito.

Confidando nell’attenzione delle SS.VV. rimaniamo nell’attesa di un riscontro ed inviamo cordiali saluti.

per il consiglio nazionale RdB

Walter Perin


Pesaro, 23 ottobre 2000

 TELENOVELA EMERGENZA PIEMONTE

 

La prima sezione operativa della colonna mobile viene allertata domenica 15.10.2000 , partenza alle ore 15,20 con 9 persone + 4 automezzi;

Il cambio alla prima sezione operativa della colonna mobile viene fissato per il 20.10.2000 alle ore 05.00 con partenza dal Comando di Pesaro - Urbino , (il cambio alla prima sezione operativa di colonna mobile dovrebbe avvenire dopo 48 / 72 ore al max dalla partenza ) ;

Alle ore 01.00 del 20.10.2000 arriva notizia al Comando di Pesaro -Urbino che la partenza per le ore 05.00 è annullata, cioè non neccessita piu' la nostra presenza in Piemonte. Tutto il personale della lista STORM che doveva partire viene giustamente avvisato via filo durante la notte. Il personale da questo momento è da considerare libero dal servizio.

Verso le ore 09.00 dello stesso giorno ( 20.10.2000 ) arriva al Comando di Pesaro - Urbino un contr'ordine , cioè partenza immediata per l'emergenza nel Piemonte.Si riattiva subito la ricerca del personale che doveva partire alle ore 05.00 della lista STORM , si riescono ha contattate 8 delle 9 persone in quanto non è stato possibile rintracciare telefonicamente un capo squadra. Il Comando giustamente fa partire il capo squadra di colonna mobile del turno di servizio. Partenza avvenuta alle ore 11.00. ( va ricordato che non doveva partire la lista STORM per una partenza immediata ma il personale di colonna mobile del 20.10.2000 cioè del turno B, in quanto nessuno delle persone dello STORM doveva stare a disposizione del Comando).

Si fa presente che precedentemente un capo squadra per motivi personali si è fatto sostituire regolarmente da un collega, entrambi non erano reperibili per la partenza immediata. Ore 09.00 la partenza era stata annullata alle ore 01.00 del 20.10.2000. Si fa presente che il Comandante e il tecnico responsabile della colonna mobile, riconvoca il precedente personale per lunedì mattina 23.10.2000 ore 10.00 nel suo ufficio per chiarimenti sulle sostituzioni avvenute tra i due capi squadra, in quanto secondo loro non vi era stata autorizzazione dallo stesso Comando. Il cambio avveniva di comune accordo anche con i capi turno, informando l’ufficiale reperibile di giornata , ed infine presentato regolare domanda indicando i motivi di tale richiesta.

Non è tutto finito , come sopra detto finalmente alle ore 11.00 parte dal Comando di Pesaro - Urbino il cambio personale per Torino , ma quando all'altezza del casello autostradale di Faenza giunge un contro ordine , il personale deve rientrare al Comando di Pesaro - Urbino in quanto non necessita più' la presenza sui luoghi colpiti dalla calamità, cioè si deve ritornare a casa, definitivamente. Rientro avvenuto alle ore 19.00 del 20.10.2000. Lascio a voi la divulgazione di questa telenovela ad altri Comandi con le considerazioni su chi e su come ci comandano a livello nazionale, un marasma totale.

( Si fa’ presente che lo STORM è una lista fatta dal Comando per eventuali cambi di personale in calamita’)

R. d. B Coordinamento Provinciale

Paolo Giuliani

 


Pubblichiamo di seguito una email inviataci da un collega. In questa nota si vede come comandi di una parte d'italia non tanto distante adottano comportamenti diversi.....

Data: venerdì 20 ottobre 2000 Oggetto: Emergenza Nord Italia 

Alcuni esempi di gestione dell'emergenza, la cui gestione ancora una volta è risultata caotica e frammentaria. Comando di Verona. Non hanno sospeso le vigilanze, hanno sospeso i salti programmati, hanno inviato a Rovigo 25 unità. A Belluno hanno sospeso i salti programmati e le ferie. A Padova hanno sospeso le ferie su base volontaria, non hanno sospeso le vigilanze. Come vedete l'ispettorato regionale a dato indicazioni "precise" su come comportarsi in caso di emergenza..... A voi  il commento!!


COMUNICATO STAMPA

 

Vigili del Fuoco Torino

La scrivente RdB deve ancora una volta rilevare, a fronte della grave alluvione in Piemonte, le condizioni paradossali e le situazioni davvero incomprensibili, che già si sono verificate nel 1994 in occasione della precedente alluvione.

Ad esempio la mancata sospensione dei servizi di vigilanza nei locali di pubblico spettacolo, si è continuato ad inviare personale nei luoghi di spettacolo anziché impiegarlo per il servizio tecnico urgente. Sospensione che poteva essere adottata vista la presenza dei vertici della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco a Torino.

Una situazione incomprensibile, a fronte di previsioni meteorologiche in peggioramento, alle decine di richieste di soccorso, con morti e frane su tutto il territorio della Provincia, e la necessità addirittura di soccorrere il nostro personale che con un mezzo è precipitato nel fiume Orco in località Castellamonte, dove un capo squadra risulta disperso.

Invece pare che il pericolo per la cittadinanza sia rappresentato dallo stadio delle Alpi, da uno spettacolo al teatro Alfieri o da Expocasa, dove sono state inviate 18 unità, che avrebbero potuto invece costituire almeno tre squadre d’intervento.

E’ inoltre viene inviato personale da altri Comandi, con territori che potrebbero tra poche ore essere interessati dall’onda di piena del fiume Po, esattamente come nel 1994, giunge a Torino personale da Milano, Piacenza, Reggio Emilia, Parma, Modena, Ferrara per poi magari fra poche ore reinviarlo in fretta e furia alle proprie sedi, perché com’è noto i nostri fiumi scorrono verso l’Adriatico non verso le Alpi.

La scrivente RdB non può che denunciare ancora una volta le gravi disfunzioni, che si verificano in occasione d’ogni calamità, ritenendo che si operi in maniera errata nell’utilizzazione delle risorse umane e nel coordinare una serie di strutture incoordinabili, che come sempre svolgono belle esercitazioni ma nessuna vera emergenza.

Quando questa si verifica, come sempre la cittadinanza paga per gli errori dei politici nelle scelte relative alla Protezione Civile, che non affidano alla struttura portante dei Vigili del Fuoco il ruolo di coordinamento.

Cioè si vedrà come sempre, il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, l’unica forza di protezione civile che svolge tale compito concretamente, operare con tutte le sue forze, con l’esperienza d’anni d’emergenze, risultare come sempre la cenerentola dei soccorsi.

Tanto se muore un pompiere sarà distribuita forse una medaglia, ma non aumenterà l’organico, non avremo uno stipendio degno, né il riconoscimento del lavoro particolarmente usurante, tutto come prima. No peggio di prima, perché saremo uno in meno.

L’ultima nota riguarda il serio pericolo per la nostra sede di essere inondata dal fiume Dora, che è straripato in c.so Regina Margherita e dalle ore 23.00 sta creando serie difficoltà all’uscita dei mezzi di soccorso.

per il consiglio nazionale

valter perin

Torino 15 settembre 2000


 

 

 

Prot. Reg. 18-00

Torino lì 15 ottobre 2000

 

OGGETTO. Alluvione Piemonte

per il consiglio nazionale

Walter Perin