Piemonte Sabato 15 Luglio 2000 

Malpensa, dal rappresentante di base dei vigili del fuoco Atterraggio con fiammata scatta esposto in Procura

 Maria Paola Arbeia

 NOVARA «Declassate Malpensa 2000. Bloccate l’aumento di voli». E’ la richiesta che in Regione Piemonte raccoglie crescente sostegno. E c’è chi punta l’indice, con esposti alla Procura di Busto Arsizio, sulla sicurezza nello scalo e le procedure in caso di emergenze o incidenti. La «bocciatura» dell’aeroporto: all’istanza del vicepresidente della giunta regionale, William Casoni, e dal presidente del Consiglio, Roberto Cota, si aggiunge un ordine del giorno di Enrico Moriconi dei Verdi e di Rocco Papandrea di Rifondazione. La sicurezza fuori e dentro lo scalo. Poche settimane fa era stata Legambiente a chiedere se ci sono e come sono i piani di intervento in caso di disastro aereo per territorio e popolazione. Sin qui le preoccupazioni degli ambientalisti. Su un altro fronte si contano esposti alla magistratura. Ferdinando Mattei, delle rappresentanze di base dei vigili del fuoco, si è rivolto alla Procura di Busto segnalando quanto è successo l’undici luglio alle 20,56 per l’atterraggio di un aereo «Md 80» in arrivo da Catania. L’aereo aveva un problema tecnico ad un carrello. Non è stata dichiarata l’emergenza, prima del rientro. Non sono quindi scattate le procedure previste, come lo schieramento dei mezzi di soccorso e il blocco dell’attività nello scalo. Quando l’aereo ha toccato terra, si sono sprigionate scintille e una fiammata. Scossone e panico per i passeggeri. Mattei chiede verifiche: ci sono state, e da parte di chi, inadempienze rispetto all’ordinanza della direzione dello scalo (la numero 8 del ‘98) per la sicurezza in casi come quello dell’Md80? Già nel maggio ‘99 aveva inviato un esposto «per inosservanza di procedure d’allertamento». Mattei esprime riflessioni sulle potenzialità reali d’intervento dei vigili del fuoco in aeroporto: nelle tre sedi, in tutto, sono fra 25 e 28 le persone in servizio per turno. Dovrebbero essere una quarantina. Da Malpensa, spesso, sono chiamate a coprire carenze nei distaccamenti della provincia: «Sono insufficienti pure mezzi e attrezzature. Questi problemi possono ricadere su altri soggetti, i passeggeri ad esempio. La nostra amministrazione e la direzione dello scalo non sono sensibili. Ci sono materiali e condizioni che, quando si verificano, fanno pesante il bilancio e le responsabilità. Può succedere, per incidenti di determinati velivoli, che si sprigionino sostanze tossiche e con radioattività. Parlarne e agire dopo è tardi».