Toscana

 2/6/2000:

email: paolo.pucci9@tin.it


Firenze 05/04/2001

FIGLI DI UN DIO MINORE

Figli di un Dio minore sono tutti i soggetti del lavoro sospirato, i precari in genere,i discontinui in particolare.

Ragazzi, giovani Uomini umiliati nella loro dignità di cittadini, l’ Italia è, costituzionalmente parlando, una repubblica fondata sul lavoro, sul lavoro sospirato aggiungiamo noi.

Ma dove sono i sindacati ? Anche loro non riconoscono dignità a chi ha la sfortuna di essere precario o peggio.

Non si cava sangue da una rapa, dicevano saggiamente i nonni, non si ricavano soldi da coloro che non li hanno, questo è l’ aggiornamento dato dal sindacato liberista e là, dove non c’ è guadagno, la rimessa è certa.

Qualcuno, Cattolico, si è letto l’Enciclica CENTESIMUS ANNUS ? Bene, nel 1990 anche il Vaticano sosteneva ( e tuttora lo fa ) che senza una riduzione della settimana lavorativa a 24 ( ventiquattro ) ore con pari stipendio non si sarebbe risolto il problema dei disoccupati.

I Soldi ? Stanti i loro conti c’erano, si sa bene peraltro che la CEI non brilla certo per progressismo, eppure i vari segretari generali delle confederazioni farebbero meglio a prendere qualche lezione dal Segretario della Conferenza Episcopale.

Saremmo particolarmente curiosi di sapere se qualche delegato della CISL, certo di area più Cattolica dello scrivente , abbia letta l’ Enciclica, eventualmente gliela possiamo fornire. Anche un ateo è capace di apprezzare le cose giuste da qualsiasi parte arrivino.

Ebbene, prima questi ragazzi ( i discontinui ) ci chiedevano se e quando gli avrebbero assunti, adesso ci chiedono se e quando gli faranno fare qualche guardia.

Tutti quei soggetti che hanno contribuito a negargli il lavoro hanno fatto loro un buon lavoro, sono riusciti a far morire anche la speranza, resta spazio solo per la disperazione.

Ci chiediamo a questo punto se chi poteva e non ha fatto abbia in se ancora una componente di umanità e capisca, ci è comunque più facile immaginarlo con la faccia di un sadico di terza categoria che ride, godendo del piccolo piacere di avere di avere umiliato i deboli.

 

R.d.B. Firenze

Pucci Paolo

 


 

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notizia tratta dal sito de  il 5-12-00

Pompieri in festa: «Ma siamo pochi»

Sono stati 12.500 gli interventi effettuati nel 2000 dai vigili del fuoco di Firenze, tra incendi, incidentii, allagamenti e altro, senza contare le «trasferte» per i soccorsi nei territori colpiti dal maltempo. Il dato è stato reso noto dal comandante provinciale dei vigili del fuoco, Domenico Riccio, in occasione della celebrazione della festa di S.Barbara, patrona del Corpo che nella provincia di Firenze ha un organico di 450 pompieri operativi più altri 60 impiegati in mansioni amministrative. Un organico, è stato rilevato, che avrebbe bisogno di un potenziamento considerato l' aumento degli interventi. Una lettera sul tema è stata inviata dalla Rdb di Firenze al Presidente Ciampi.
Alla cerimonia hanno preso parte varie autorità e il cardinale Piovanelli, che ha celebrato la messa.

 

 


 

In allegato si invia per la pubblicazione la lettera della RdB di Firenze in merito ad un incendio avvenuto nel campo nomadi "il poderaccio" alla
periferia di Firenze. Nell'incendio è morta una bimba di cinque anni. I giornali locali (la Repubblica, la Nazione, il Giornale) hanno dato ampio
spazio all'accadimento riportando anche la nota della RdB di Firenze: alcuni titoli: "Al campo nomadi erano più le personalità presenti che noi a
lavorare. Scarsità di uomini e mezzi" il Giornale sabato 21 0ttobre. "il componente della RdB della protezione civile: Noi vigili un misto di rabbia
e di volontà" la Repubblica sabato 21 ottobre. "la denuncia: Pompieri senza acqua al Poderaccio La Rappresentanza di Base accusa" la Nazione sabato 21 ottobre.

23 Ottobre 2000

Lettera ai giornali

Storie di disgrazie annunciate

Un campo Nomadi, un abbaraccamento disordinato di roulottes e costruzioni precarie tutte in legno, unite le une alle altre senza soluzione continua, una Casba in miniatura, un dedalo di corridoi incoerente. Moderna Favelas ai margini di una città, Firenze ed ai margini della società civile.

Non è compito di chi scrive esprimere giudizi d'ordine morale, solo si vuole rendere palesi gli ambienti del disagio nei quali gli operatori si trovano a doversi districare.

Roulottes e baracche, accoppiata micidiale, un piccolo incidente domestico ed è tragedia, muore una bimba di cinque anni, basta una candela accesa messa incautamente sotto una tendina della roulotte (non è il nostro caso ovviamente), materiali altamente infiammabili nei quali il fuoco trova facile innesco e rapidissima diffusione.

Ogni roulotte una cucina, ogni cucina una bombola di G.P.L., ne abbiamo contate oltre quindici esposte a forte calore ed abbondantemente annerite. Si doveva comunque entrare, ci era noto della piccola e se anche il forte calore lasciava poche speranze, si è fatto quanto umanamente possibile. Siamo entrati tra le fiamme con le bombole accanto, senza sapere dove fossero, accompagnati da tonfi sordi delle esplosioni sotto le strutture collassate a terra.

Tragedia annunciata quindi non solo per chi nel disagio vive ma anche per chi deve intervenire per risolvere "problematiche" che nel disagio trovano aggravio ad una già elevata pericolosità.

Lasciate che vi descriva le cose dal punto di vista di chi vive sulla propria pelle:

Avvertiti dell'incendio l'intero distaccamento dell'"Indiano" si vuota, al centralino resta un vigile in convalescenza per un'operazione alla schiena che era venuto a trovarci.

Le macchine sono tante, gli uomini pochi, l'incendio vasto e violento, l'acqua finisce, i rinforzi della centrale ancora lontani (due uomini ed un mezzo, tutto quello che c'era dentro al momento), per fortuna un capo squadra di Arezzo, al momento distaccato presso il centro telecomunicazioni con sede all'Indiano (addetto alla riparazione e manutenzione ponti radio e apparecchi veicolari), prende un mezzo vecchio 160 (15 anni circa) ed eccedendo i propri compiti, ci fa avere quell'acqua con la quale possiamo isolare l'incendio.

E' bene fare sapere che per avere un camion "fuoristrada" per attaccare l'incendio da una direzione inaccessibile per i mezzi normali avevamo dovuto far partire l'autista della GRU provinciale, l'unica al momento attiva su Firenze e provincia, lasciando scoperto questo servizio necessario per incidenti stradali particolarmente rilevanti.

Poi sono arrivate le altre squadre, dalla centrale, una si era liberata, e da Empoli, lasciando scoperto il distretto di competenza. Comunque, nonostante i rinforzi, erano sicuramente di più le "personalità" presenti, accorse per l'importanza della tragedia, che noi a lavorare.

Questa è la nostra realtà quotidiana.

Il Vigile del Fuoco oggi? : un misto di rabbia e buona volontà, senso civico e scoraggiamento. Si perché all'amministrazione non interessa molto risolvere le problematiche: non ci sono fondi, non si fanno assunzioni, mezzi vetusti che costano manutenzione quanto comperarli nuovi, il PERSONALE? Bè avete letto sopra, ogni commento è superfluo.

Valle d'Aosta e Piemonte? Suvvia siamo in Europa (quando fa comodo) ed intervengono i "POMPIERI" francesi.

A proposito, se in un intervento trovate un Vigile del Fuoco non fate l'errorre di chiedergli quanto guadagna, la cosa lo irrita molto, se vi va bene vi risponde - molto meno della metà dei colleghi del resto di Europa (e siamo in proporzione la metà).

p/ il coordinamento provinciale

Pucci Paolo

 


A TUTTO IL PERSONALE

 

Sinceramente sono un po' deluso dalle conseguenze della Mia lettera indirizzata a tutto il personale, perché mi aspettavo perlomeno un riscontro da alcuni colleghi, ma, evidentemente hanno altro da fare, e, quel dibattito che mi auspicavo, pare che non sia necessario. Volevo solo smuovere un po' le acque stagnanti ma ,ahimè, ho smosso qualcosa di maleodorante!

Andiamo per gradi.

Il mio era un tentativo serio ed onesto di apertura di un dialogo all'interno di un ambiente di lavoro. Tentativo costruito su punti di vista ed argomentazioni (condivise con altri colleghi), certamente discutibili, ma questa è la democrazia (per chi non lo sapesse), ed i suoi strumenti sono il dialogo, il confronto aperto, la pluralità di posizioni. Non sono strumenti democratici la mancanza di rispetto, la menzogna, le insinuazioni; questi sono strumenti ad uso e consumo dei "personaggi di basso profilo morale" ai quali mi riferivo nella mia precedente lettera e che, a quanto pare, fanno proseliti anche nel nostro Comando.

Scrive, quindi, un certo Sig. Armani Luigi (delegato C.G.I.L.) un documento (non so se a nome suo o a nome della C.G.I.L.?) sul quale c'è almeno da rispondere, se non altro per chiarezza di posizioni.

Avvalendomi della precisione che mi è consueta, ribatterò punto dopo punto alle Sue affermazioni.

Ogni volta che il Sig.Armani vorrà interloquire con la mia persona o citarmi in Suoi scritti, gradirei che mi indicasse come il Sig.Manetti, e non "il Manetti", come ha fatto. Educazione e rispetto sono pratiche che osservo nella vita quotidiana e che esigo nei miei confronti.

Nel merito: io non ho offeso nessuno, vengono semmai offesi i lavoratori quando si firmano contratti con aumenti ridicoli. La RdB ha firmato quel contratto (pur non essendo d'accordo) solo per poter andare in contrattazione decentrata. Piacerebbe molto ai Sindacati Confederali non averci tra i piedi nemmeno ai Comandi, così avrebbero proprio mano libera! Dire che sotto quel contratto c'è anche la firma della RdB è, sì, demagogia!

Per quanto riguarda il FARE e il NON FARE, pensi a quello che di buono sa fare Lui con i Suoi tanti iscritti, che le difficoltà che incontra una sigla sindacale autogestita e minoritaria come la nostra non se le può nemmeno immaginare!

Rispondere con argomentazioni è un conto, attaccare andando sul personale è una cadute di stile che indica solamente l'intelligenza e la paura di chi la compie. Se c'è qualche cosa che sa o che conosce riguardo a "necessità contingenti" della RdB di Pisa faccia dei nomi, denunci e, poi, si assume le responsabilità delle proprie azioni.

La leggerezza e la disinformazione fanno parte del Suo bagaglio, perché:

_Nominare dei rappresentanti NON E' assolutamente le stessa cosa che eleggerli! Oppure devo spiegarglielo?

_Forse siamo uno dei primi Comandi per quanto riguarda la formazione esterna, per quella interna si dovrebbe andare a vedere la media dei corsi per ogni vigile da quando è entrato nell'Amministrazione, e la loro qualita'.

_Da quando in qua i sindacati si preoccupano di gestire l'economia familiare dei pompieri, non facendogli avere parte degli aumenti per non pagare troppe tasse?

Per quanto riguarda la Nostra riunione, è stata indetta per domani mattina (05/10/00) già da una settimana, e il comunicato è affisso nelle ns. bacheche. E' aperta a tutti, e chiunque sia animato dal buon proposito del miglioramento della condizione attuale del Corpo Nazionale, è il benvenuto.

Un tempo la C.G.I.L. citava Marx o Che Guevara, oggi cita Madre Teresa di Calcutta. Siamo alla frutta?

Pisa, 4/10/00

Per la RdB Ale Manetti

 


 Comparto sicurezza addio!

 

Lavoratori,

con Ordinanza 342/2000, la Corte Costituzionale ha definitivamente posto la parola fine sul riconoscimento dell’indennità di Polizia ai sensi degli artt.16 secondo comma e 43 della legge 121/81 (nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza), e dell’art.2 quinto comma della legge 34/84 (copertura finanziaria del decreto del Presidente della Repubblica di attuazione dell’accordo contrattuale triennale relativo al personale della Polizia di stato, estensione agli altri corpi di Polizia, nonché concessione di miglioramenti economici al personale militare escluso dalla contrattazione).

Per essere precisi il Consiglio di Stato con Ordinanza n°330/99 su ricorso dell’associazione Conapo aveva sollevato questione di legittimità costituzionale in riferimento agli artt.3,36 e 97 Costituzione, rimettendo la materia alle determinazioni della Suprema Corte.

Se ricordate, quando il Consiglio di Stato emesse l’Ordinanza predetta, sia il Conapo, sia la Uil sia la Cisl accolsero l’avvenimento come una vittoria a favore della proposta di creare un comparto sicurezza che comprendesse il C.N.VV.F. Talché ne fecero il proprio cavallo di battaglia per illudere i colleghi che attraverso questa scorciatoia si potesse ottenere riconoscimento economico e valore professionale.

Contrariamente la R.d.B. ha sempre affermato l’infondatezza di questo pensiero avversandone le degenerazioni interpretative invitando i lavoratori a riflettere senza farsi ingannare dalle sirene di chi ha venduto solo e soltanto fumo.

Ora che il pensiero della R.d.B. è stato suffragato dalla citata Ordinanza della Suprema Corte, la quale afferma "che il C.N.VV.F. è retto da uno specifico ordinamento, facente capo fondamentalmente alla legge 469/61 oltre che per quanto ancora applicabili alla legge 1570/41 e al R.D. 699/42" e richiamando l’evoluzione legislativa che ha accompagnato il corpo, dalla legge quadro 93/83, all’art.5 DPR 68/86 per arrivare infine al D.Lgs. 29/93 e successive modificazioni, scrive che il "personale della Polizia di Stato e degli altri corpi di Polizia, è rimasto estraneo a questa evoluzione normativa, in quanto esplicitamente escluso dal novero del personale ricondotto al nuovo regime del rapporto di lavoro privato e del Contratto Collettivo"e continua, "attesa la radicale differenza fra gli ordinamenti considerati, risulta improponibile e ingiustificata la pretesa di estendere in nome del principio di uguaglianza, agli appartenenti al Corpo dei Vigili del Fuoco la attribuzione di una singola componente retributiva prevista dalle specifiche norme relative agli appartenenti alle altre forze di Polizia".

Le parole della Corte hanno sancito la sconfitta di Cisl, Uil e Conapo per l’affermazione del comparto sicurezza che avrebbe comportato la progressiva militarizzazione della categoria.

Ribadendo il carattere civile dei VVF, la Corte rafforza e conferma il pensiero della R.d.B., disarmando coloro che hanno inteso attribuire al Corpo compiti di pubblica sicurezza.

L’Ordinanza richiamata dovrebbe fungere da insegnamento a tanti colleghi, specialmente capi partenza, di fronte a servizi in cui vi siano contemplati compiti di pubblica sicurezza.

Atteso quanto detto, ribadito che ancora una volta la R.d.B. ha avuto ragione, rimane la nemesi del progetto di Cisl e Uil, che non avendo una proposta politico- organizzativa forte per il Corpo nazionale, si inventarono il famigerato comparto sicurezza. I deliri elucubrativi del segretario della Uil sono stati gettati nella polvere dalle inequivocabili parole pronunciate dalla Suprema Corte cosicché a questo punto sorge spontaneo l’interrogativo: che cosa si inventeranno ancora per illudere e confondere i lavoratori vigili del fuoco?

 

Rafforza la tua voce, iscriviti alla R.d.B., il sindacato che parla di verità e difende i tuoi interessi!!

 il coordinatore provinciale

Fabrizio Tarchi

 


Firenze 23 Giugno 2000:

QUANTO VALE LA VITA DI UN POMPIERE ?

Tanto quando si tratta di celebrare l’eroica morte.

Poco quando si tratta di rinnovare il contratto di lavoro.

Quegli stessi signori che si prodigano in prosopopeiche descrizioni delle eroiche gesta del/dei defunti poi, cambiato cappello, quando si tratta di contrattare un equo salario per chi mette la propria vita al servizio degli altri, diventano improvvisamente di manica stretta rimangiandosi in privato tutte le parole spese in pubblico.

Il vigile del fuoco è come un pittore misconosciuto, se ne rivalutano le opere solo dopo che è morto.

Grazie all’amministrazione per metterci così a paragone con i vari Ligabue, VanGog, Sezan.

Resta il fatto che chi di noi muore lo fa per un piatto di lenticchie.

p/il consiglio nazionale

Paolo Pucci


Firenze 20 Giugno 2000

PASSO DOPO PASSO…VERSO IL SIGNORSI’

Lavoratori,

purtroppo sempre più spesso la RdB si vede costretta ad intervenire in una tipologia di richieste di intervento che travalicano pericolosamente le competenze e i compiti del C.N.VV.F.

Gli ultimi due episodi sono accaduti al comando di Firenze, il giorno 19 e giorno 21 c.m. con due richieste, una della Polizia Municipale per l’assistenza nell’esecuzione di uno sfratto, l’altra della Questura per coadiuvare ed assistere il loro personale in occasione di un sequestro preventivo di un immobile. Dopo che la scrivente è venuta a conoscenza di tali richieste, per le vie brevi ha contattato il Dirigente pro tempore a cui ha manifestato la propria protesta, tal che, dopo aver approfondito la discussione ha condiviso gran parte delle argomentazioni pronunciate. A tal proposito ha richiamato i funzionari che avevano precedentemente accordato tali richieste e per il futuro, ha promesso di emanare una disposizione di chiarimento in merito.

Fin qui i fatti, non ultimo quello avvenuto a Grosseto in cui i Vigili del Fuoco sono stati ripresi dalla tv mentre partecipavano attivamente, assieme alla Polizia, alle operazioni per sottrarre la figlia ai propri genitori finendo per essere coinvolti nel coro di critiche che ha avvolto l’intero caso.

Questi purtroppo non sono casi circoscritti e sporadici visto che si verificano sempre più frequentemente, ma sono il segnale che qualcosa sta lentamente cambiando sotto i nostri occhi.

Se mettiamo in relazione questi fatti con i corsi per i passaggi di qualifica (e precisamente la parte concernente la P.G.) , certe dichiarazioni del nuovo Ispettore Generale, la sostituzione del Direttore, e l’aggressiva e martellante campagna pubblicitaria della UIL e di altri pseudo-sindacati senza diritti ma sapientemente sponsorizzate dalla burocrazia prefettizia a favore dell’inserimento del CNVF nel Comparto Sicurezza, se ne deduce che esiste una regia che ne vuole snaturare le competenze con una strategia invisibile ai più, ma che permea alla fine, giorno dopo giorno, fatto dopo fatto, l’agire della categoria. Questo è tanto più pernicioso perché avviene nell’ombra con un insieme di avvenimenti apparentemente scollegati fra loro. E’ in questo momento che dobbiamo essere SVEGLI, uscire dal torpore quotidiano e far sentire alta la nostra voce affinché non passi la strategia antidemocratica e liberticida di chi, non avendo proposte serie per costruire una vera struttura di Protezione Civile, illude i lavoratori con un falso potere.

Orbene alla luce di quanto detto, la RdB invita tutti i lavoratori, ed in modo speciale i capi partenza che non vogliono trasformarsi in manovali a servizio delle varie polizie, a valutare attentamente questa tipologia di servizi e opporsi nei modi più appropriati nel caso non fossero di competenza del C.N.VV.F.

Il coord. Reg.le

Fabrizio Tarchi