Friuli Venezia Giulia

02/06/2000:

@mail: maxvf@libero.it


Rappresentanze Sindacali di Base

Friuli Venezia-Giulia sede Regionale Trieste Via Rittmayer n°6 Tel/fax 040-771446-http: //digilander.iol.it/rdbvvffvg

Contratto da fame, passaggi di qualifica abominevoli, DPR su volontari, utilizzo del Corpo nazionale Vigili del fuoco come manovali della Polizia, come sempre più spesso accade di essere utilizzati per interventi che non hanno niente a che fare con il nostro compito istituzionale il SOCCORSO TECNICO URGENTE. Spesso veniamo chiamati dalla polizia o dai carabinieri per "aiutarli" ad aprire porte o altro ben peggiore, ma vi siete mai chiesti se questi, dotati delle più avanzate tecnologie per far fronte alla criminalità e di tutti i reparti speciali, hanno effettivamente bisogno dei pompieri che gli taglino un lucchetto? Meditate!!!

I Vigili del fuoco operativi non sono un organo di repressione e non vogliono esserlo.

I più amati dai Cittadini Italiani vogliono servire la popolazione solo nel momento del bisogno aiutando e portando la loro professionalità al servizio dei Cittadini e dando quello di cui si aspettano in momenti critici derivanti da eventi incidentali, i pompieri sentono questo nel loro animo, nella loro coscienza non c’è spazio per la repressione, se c’è qualcuno che nutre fisime, frustrazioni d’inferiorità, sindromi interiori di potere o prevaricazione ha sbagliato lavoro transiti pure in un organo di polizia giudiziaria, qui deve restare chi ha voglia di fare il pompiere sentirsi orgoglioso nel portare ogni qualvolta possibile aiuto e professionalità a chi la necessita, tutto il nostro passato fatto di storia, dai libri scritti alle frasi in latino ai quadri toccanti parlano di quale sia il nostro compito, non facciamocelo portare via.

Oggi tutto questo viene messo in discussione con il DIPARTIMENTO DELLA DIFESA CIVILE

ATTENTI

che se non lo fermiamo oggi una volta approvato ne pagheremo le conseguenze nessuno escluso. Se qualcuno crede che sia importante fare qualcosa, partecipi alla manifestazione di tutti i vigili del fuoco a Roma, 24 del nostro tempo libero forse può servire a cambiare, solo la massa e la presenza di migliaia di pompieri che credono nel proprio lavoro e professionalità possono a tale scopo.

IL PULLMAN PARTIRA’ ALLE ORE 23.30 DI GIOVEDI’ 22 MARZO DAL CASELLO AUTOSTRADALE DI REDIPUGLIA RIENTRO VENERDI’ SERA VERSO LE ORE 22.00

PARTECIPIAMO TUTTI INSIEME CON NOMEX ED ELMO

Portiamo tutto ciò che possa "animare" la manifestazione,

 

 

 


Il Gazzettino On Line 1999 - Informazioni sul sito

Domenica, 3 Dicembre 2000

Domani la festa della patrona, occasione per ricordare che i pompieri sottoposti a rischi elevati percepiscono gli stipendi più bassi

I vigili del fuoco sotto organico di 50 unità
Il delegato sindacale Marco Scarantino: «Costretti a selezionare gli interventi in base alla gravità perché mancano uomini»
 
A due giorni dalla festa della Santa patrona del Corpo (lunedì è la ricorrenza di Santa Barbara), i vigili del fuoco presentano l'elenco della gravi lacune che ne limitano l'operatività a cominciare dalla carenza ormai cronica di organico. Marco Scarantino segretario provinciale delle rappresentanze di base sindacale protezione civile dei vigili del fuoco denuncia il sottodimensionamento del personale e, nel caso del comando provinciale di Udine, i criteri di assegnazione di uomini il cui numero non è adeguato alle esigenze del territorio.«A Udine - ha sottolineato Marco Scarantino - servirebbero almeno 50 persone in più per riuscire a dare una risposta concreta alle richieste che giungono dalla popolazione. Basti pensare che a volte per coprire il territorio provinciale in sede c'è solo una squadra e quindi in caso di necessità bisogna ricorrere ai colleghi di altre centrali o distaccamenti. I numeri di interventi nell'anno (duemila) sono calati non perché sia diminuita la richiesta ma perché non ci sono pompieri a disposizione in grado di intervenire. E per questo motivo è necessario effettuare una selezione per grado di gravità». L'"Rdb " come rappresentanti dei lavoratori avvertono l'esigenza di illustrare le condizioni in cui operano i vigili che quotidianamente tutelano l'incolumità dei cittadini, gratificati soltanto dal grande consenso che la popolazione attribuisce loro.Nel soddisfare le richieste di soccorso ordinario alla popolazione e nel fronteggiare le calamità naturali che sempre più frequentemente colpiscono il territorio nazionale, i vigili in servizio devono colmare la voragine di ben 14mila unità sotto organico aumentando il già pesante carico di lavoro ed esponendosi ad un rischio elevato, operando spesso in condizione di estrema pericolosità e di forte stress, considerati i turni estenuanti.Ogni anno sono tante le vittime del dovere - sottolineano ancora le Rdb - e molte le morti dovute a patologie non riconosciute come malattie professionali; moltissimi gli infortuni anche invalidanti per chi li subisce e i magri risarcimenti giungono dopo anni. Le aspettative di vita dei vigili del fuoco sono ridotte - sottolinea ancora Scarantino - dopo il collocamento in quiescenza rispetto alle medie nazionali mentre sono in aumento le patologie dovute a esposizione dall'amianto, a stress psicofisico e a disfunzioni cardiovascolari. Scarantino ricorda anche che i vigili del fuoco italiani percepiscono uno stipendio inferiore a tutti quelli degli altri stati dell'Unione Europea.

Daniele Paroni


R.d.B. protezione civile f

 

Rappresentanze Sindacali di Base

Domani la festa della patrona, occasione per ricordare che i pompieri sottoposti a rischi elevati percepiscono gli stipendi più bassi

I vigili del fuoco sotto organico di 50 unità
Il delegato sindacale Marco Scarantino: «Costretti a selezionare gli interventi in base alla gravità perché mancano uomini»
 
A due giorni dalla festa della Santa patrona del Corpo (lunedì è la ricorrenza di Santa Barbara), i vigili del fuoco presentano l'elenco della gravi lacune che ne limitano l'operatività a cominciare dalla carenza ormai cronica di organico. Marco Scarantino segretario provinciale delle rappresentanze di base sindacale protezione civile dei vigili del fuoco denuncia il sottodimensionamento del personale e, nel caso del comando provinciale di Udine, i criteri di assegnazione di uomini il cui numero non è adeguato alle esigenze del territorio.«A Udine - ha sottolineato Marco Scarantino - servirebbero almeno 50 persone in più per riuscire a dare una risposta concreta alle richieste che giungono dalla popolazione. Basti pensare che a volte per coprire il territorio provinciale in sede c'è solo una squadra e quindi in caso di necessità bisogna ricorrere ai colleghi di altre centrali o distaccamenti. I numeri di interventi nell'anno (duemila) sono calati non perché sia diminuita la richiesta ma perché non ci sono pompieri a disposizione in grado di intervenire. E per questo motivo è necessario effettuare una selezione per grado di gravità». L'"Rdb " come rappresentanti dei lavoratori avvertono l'esigenza di illustrare le condizioni in cui operano i vigili che quotidianamente tutelano l'incolumità dei cittadini, gratificati soltanto dal grande consenso che la popolazione attribuisce loro.Nel soddisfare le richieste di soccorso ordinario alla popolazione e nel fronteggiare le calamità naturali che sempre più frequentemente colpiscono il territorio nazionale, i vigili in servizio devono colmare la voragine di ben 14mila unità sotto organico aumentando il già pesante carico di lavoro ed esponendosi ad un rischio elevato, operando spesso in condizione di estrema pericolosità e di forte stress, considerati i turni estenuanti.Ogni anno sono tante le vittime del dovere - sottolineano ancora le Rdb - e molte le morti dovute a patologie non riconosciute come malattie professionali; moltissimi gli infortuni anche invalidanti per chi li subisce e i magri risarcimenti giungono dopo anni. Le aspettative di vita dei vigili del fuoco sono ridotte - sottolinea ancora Scarantino - dopo il collocamento in quiescenza rispetto alle medie nazionali mentre sono in aumento le patologie dovute a esposizione dall'amianto, a stress psicofisico e a disfunzioni cardiovascolari. Scarantino ricorda anche che i vigili del fuoco italiani percepiscono uno stipendio inferiore a tutti quelli degli altri stati dell'Unione Europea.

Daniele Paroni


3 dicembre 2000 - notizia tratta dal

L’amarezza del comandante: «Non possiamo più rispondere a tutte le richieste di aiuto»

Pompieri in affanno, soccorsi tagliati

Duemila interventi in meno in due anni perché i vigili del fuoco sono pochi

di CHIARA CARELLA

Sono sempre stati in prima linea per affrontare le piccole e grandi emergenze. Non così da almeno un anno a questa parte. I vigili del fuoco non ce la fanno più a rispondere a tutte le richieste di intervento e per la prima volta sono stati obbligati a scegliere, a selezionare gli interventi.
Risultato? «Il risultato è che non abbiamo più potuto dare una risposta urgente ed efficace a tutte le richieste che ci sono arrivate e allora abbiamo dovuto distinguere tra quelle situazioni veramente urgenti perché c’era un’oggettiva situazione di pericolo, da quelle di disagio personale, di difficoltà, ma non immediatamente pericolose per la vita delle persone». Chi parla è il comandante dei vigili del fuoco della provincia di Udine, ingegner Amedeo Monaco, che con questo spirito si appresta a festeggiare, assieme a tutti i suoi uomini, la festa di Santa Barbara, la protettrice dei vigili del fuoco, che si celebra lunedì. L’analisi dell’ingegner Monaco è puntuale e precisa e non nasconde i problemi di una categoria che da anni sta facendo i conti con la carenza di personale, carenza che si è manifestata in tutta la sua gravità soprattutto negli ultimi mesi. E gli interventi sono una cartina al tornasole di una situazione che appare senza via d’uscita.
Nel 2000 i vigili del fuoco del Comando provinciale di Udine hanno fatto 6.159 interventi, il dato certamente più basso negli ultimi dieci anni, ma non soltanto, è in decisa controtendenza. Dal 1984 al 1998, infatti, il numero è aumentato vertiginosamente passando da 3.704 a 8.023 interventi di due anni fa. Quindi, basta. I vigili del fuoco sono stati costretti a chiudere di fronte a tantissime richieste di aiuto, di assistenza più che di soccorso vero e proprio. «Una condizione per noi mortificante e insolita – spiega il comandante dei vigili del fuoco – anche perché ritengo giusto in linea di principio fare anche questo tipo di interventi, ma non ce la facciamo. E mi chiedo anche chi ora potrà rispondere alle richieste del cittadino in difficoltà... Perché qualcuno una risposta dovrà darla».
Parole che pesano come pietre su una situazione difficile già da molti anni, ma che ora si è come incancrenita. E se quando c’è una grande emergenza nessuno si fa male, non succede il peggio, è soltanto grazie alla professionalità e allo spirito di sacrificio dei vigili del fuoco del Comando di Udine che riescono sempre e comunque a fronteggiare le situazioni più disparate e difficili. «Operiamo al massimo delle nostre possibilità – afferma l’ingegner Monaco –, ma il personale è ormai sottoposto a uno sforzo pericolosamente logorante». Sì, perché con carichi di lavoro aumentati a dismisura e con l’impossibilità di fare addestramento aumenta anche il rischio di infortuni. E negli ultimi mesi, al Comando c’è stato più di qualche vigile del fuoco che si è fatto male.
Uomini pochi, dunque, e ciò si riflette inevitabilmente sull’apertura di un distaccamento a Cividale di cui si parla da molti anni. «La sede c’è già – spiega l’ingegner Monaco –, ma non disponiamo assolutamente di personale sufficiente».
E così si va avanti, cercando di dare il meglio, ma in un clima di tensione e di amarezza che anche lunedì, c’è da giurare, al di là delle celebrazioni, sarà palpabile.


R.d.B. protezione civile f

 

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EVVIVA!!!

E QUALCUNO LO CHIAMA AUMENTO !

Nella busta paga abbiamo ricevuto i cosiddetti arretrati, tanti hanno esultato, tanti sono contenti, ma qualcuno ha capito l'enorme fregatura psicologica che si nasconde dietro questa "performance" del Governo. Premesso che "l'aumento" arriva dopo 2 anni e 6 mesi di ritardo e che la contrattazione relativa alla parte integrativa non è neppure incominciata, facciamo un paio di calcoli a grandi linee di quanto effettivamente abbiamo perso. Da premettere che i calcoli sono relativi solamente alla parte del contratto generale visto che i soldi del contratto decentrato non si sa quando saranno dati se saranno dati.

Se il Governo rispettasse le regole e quindi le scadenze contrattuali, dal gennaio 1998 data di scadenza del contratto, noi abbiamo percepito (5° livello) 32 mensilità (30 più 2 tredicesime) che calcolando quello che è "l’aumento" salariale mensile di 78000 = 2.496.000 poi dobbiamo aggiungere che con gennaio 2000 è scaduto il contratto del secondo biennio relativo alla parte economica che anche qui non si sa quanto abbiamo perso, comunque ipotizzando almeno l'inflazione pari a 2.7% equivale a circa 340.000 lire.

Ora, nel 1998 l'inflazione programmata era del 2.3% e nel 1999 del 1.9% viene fuori che il nostro stipendio è stato eroso rispettivamente di circa 630.000 più 520.000 , oggi a giugno abbiamo un'inflazione del 2.7% ciò significa una perdita a giugno di 340.000 circa.

Facendo un po’ il totale si vede che abbiamo percepito 1.200.000 circa (arretrati) e abbiamo perso 1.490.000 quindi (inflazione) non solo non abbiamo avuto nessun aumento, ma non hanno nemmeno coperto la perdita dell'inflazione programmata che tra l'altro sappiamo bene tutti che non corrisponde a quella reale che è di gran lunga maggiore.

Non va dimenticato che la RdB ha presentato la bozza del contratto con richiesta di relativa apertura di contrattazione nel settembre 1997, che la triplice ha presentato la bozza del contratto nel settembre 1998, (come mai?) che la firma preliminare del contratto è stata posta dalla triplice il 22 dicembre 1999 (come mai?) hanno sottoscritto che "l'aumento" salariale partisse da novembre 1998 (perché ? e gli altri mesi non li meritiamo?) che l'indennità rischio partisse da giugno 1999 (perché gli altri mesi il personale non rischiava?) nel marzo 2000 ritorna al mittente la bozza del contratto con inserite altre restrizioni dove la triplice si concede di far applicare una norma retroattiva della finanziaria e peggiorare di conseguenza il contratto (perché?) il 24 maggio avviene la sottoscrizione definitiva dove la triplice firma senza remore, nulla si può più fare, poiché, come prevede la legge, avendo il 51% degli iscritti (non del personale) il contratto è approvato. (tutto questo a favore dei lavoratori?) naturalmente per noi manovali i soldi non si trovano, per gl'insegnanti dove il sindacato di base è più forte li hanno trovati, o per altre categorie salari che arrivano ad 1.300.000 al mese, un sindacato scrive sui propri volantini che dobbiamo esultare perché i "ministeriali" hanno preso di meno (come se i ministeriali fossero contenti !! anche quel contratto firmato dalla triplice).

Meditate gente meditate e naturalmente ………brindiamo all'incapacità di tutti noi operativi a far valere la nostra professionalità, il nostro lavoro quotidiano, i nostri diritti e non ultima la tutela della nostra vita fisica.

Mi raccomando però, una bottiglia di spumante da pochi soldi, se no alla famiglia che ci date?!!
Per il cons. naz.
Massimiliano Gregori

 


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BRAVI

SCIOPERO DELLA FAME SUPERA LE 100 ADESIONI

ALLA PRIMA DI TRE GIORNATE DI SCIOPERO DELLA FAME INDETTO A LIVELLO NAZIONALE DALLA RDB A SEGUITO DELLE ULTIME NOVITA’ CHE RIGUARDANO IL CONTRATTO DI LAVORO, PENSO ORMAI SIA SUPERFLUO RICORDARE AI LAVORATORI CHE IL CONTRATTO E’ SCADUTO IL 31 DICEMBRE 1997 , CHE ORMAI SOLO IL NOSTRO CONTRATTO NON HA VISTO UN EPILOGO "POSITIVO" E CHE A TUTT’ORA ABBIAMO PERSO PIU’ DI 3.000.000 DI LIRE DA AGGIUNGERE ALL’INFLAZIONE DI TUTTI QUESTI ANNI .

I LAVORATORI DEI VIGILI DEL FUOCO STANNO ADERENDO IN MASSA IN TUTTA ITALIA A QUESTA INIZIATIVA DELLO SCIOPERO, NELLA NOSTRA REGIONE ABBIAMO RAGGIUNTO LE 156 ADESIONI, SPERIAMO CHE POSSANO DARE I SUOI FRUTTI SE NON BASTA SEGUIRA’ UN ALTRO AD OLTRANZA PER DIMOSTRARE ALL’AMMINISTRAZIONE CHE NON SIAMO DEI ZIMBELLI DA TRATTARE A LORO PIACIMENTO COME CREDONO, UNICI PROFESSIONISTI DEL SOCCORSO POSSIAMO VANTARE ANNI DI ESPERIENZA, IL CORPO NAZIONALE E’ L’UNICO CHE PUO’ VANTARE UN NUMERO DI QUALIFICATI ELEVATO (INGEGNERI, ARCHITETTI, PERITI, GEOMETRI)

LA LEGGE 300/99 DELEGA AD ALTRI ENTI E I PREFETTI AL COORDINAMENTO NELL’ATTIVITA’ DI SOCCORSO PER LE CALAMITA’ ALLA POPOLAZIONE ESCLUDENDO IL C.N.V.F. I PREFETTI HANNO PRECISATO ALLA REGIONE CHE SPETTA A LORO LE DECISIONI E’ EVIDENTE CHE LA LEGGE HA CREATO CONFUSIONE CHE SI RIVELERA’ DANNOSA ALLA POPOLAZIONE IL GIORNO IN CUI VI SARA’ LA NECESSITA’ DI SOCCORRERLA IN MODO EFFICENTE.

NOI VOGLIAMO CHE LA NOSTRA IDENTITA’ SIA RISPETTATA COME IL NOSTRO LAVORO AL SERVIZIO DEL SOCCORSO AI CITTADINI E DI CONSEGUENZA ANCHE IL SALARIO DEVE ESSERE ADEGUATO AL RISCHIO (28 COLLEGHI SONO MORTI NEL1999) MOSTRIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE CHE IL CORAGGIO DEI VIGILI DEL FUOCO NON C’E’ SOLTANTO NEGLI INTERVENTI E CHE SIAMO STANCHI DI ESSERE PRESI IN GIRO, IL NOSTRO LAVORO MERITA ASSOLUTAMENTE PIU’ ATTENZIONE.

TRIESTE 64 ADESIONI

UDINE 25 ADESIONI

GORIZIA 49 ADESIONI

PORDENONE 18 ADESIONI

TRIESTE 11/04/2000

PER IL COORD. REGIONALE RDB
MASSIMILIANO GREGORI


Data: mercoledì 12 aprile 2000 20.47

Sono Massimiliano Gregori del consiglio nazionale RdB vi comunico che qui lo SCIOPERO DELLA FAME, per quanto riguarda la nostra regione il friuli venezia giulia, sta andando in maniera eccezionale non solo siamo arrivati a quota 140 aderenti allo sciopero ma continuano ad aumentare ed il personale e pronto a farlo ad oltranza alcuni di loro compreso il sottoscritto anche ad autoconsegnarsi in caserma. La rai regionale e le altre tv locali ci hanno intervistato e fatto dei bei servizi anche la stampa locale ci telefona più volte per sapere come va sono venuti nelle sedi a fotografare il personale c'è un largo movimento d'opinione penso che se altrettanto dalle vostre parti non dobbiamo mollare ma anzi è l'occasione per provare a riscattarci due punti devono essere fondamentali rivedere il contratto e rivedere la 300/99 vi chiedo se è possibile organizzare il tutto in tutta Italia!

Scrivetemi e non mollate!!

maxvf@libero.it


Trieste 22/03/2000

R.d.B. protezione civile

Rappresentanze Sindacali di Base

Friuli Venezia-Giulia sede Regionale Trieste via Rittmayer n°6 tel/fax 040-771446-

Salari sempre più deboli davanti all’aumento dell’inflazione, che ci sta erodendo ogni mese in media 29.000 lire pari a 350.000 lire l’anno dovuti ai continui aumenti di benzina assicurazioni acqua luce gas e parecchi alimenti. Pregando, inoltre, di non avere problemi di salute . Se a questo aggiungiamo che i VV.F. attendono un aumento salariale, io la chiamerei "compensazione salariale", dal 31 dicembre 1997 data della scadenza del contratto, ci rendiamo conto che abbiamo perso, ad oggi, un minimo di 3.000.000 di lire in busta paga, senza voler considerare i relativi contributi i quali servono a "contribuire" alla pensione, giacché conosciamo "tutti" molto bene la trasformazione sistema retributivo- contributivo, legge 335/95 e 165/97, anche se ancora oggi qualche sindacato si ostina a prendere per il c. deretano i lavoratori scrivendo che "le pensioni non si toccano". Nonostante tutto questo i lavoratori VV.F. tacciono, mentre insegnanti e auto-ferrotramvieri scioperano e soprattutto vanno in piazza armati di volontà e rabbia , noi continuiamo a sperare che l’amministrazione elargisca qualche briciola ai bravi pompieri sempre disposti a tutto o ai bravi impiegati STAC che non gli è mai stata data la possibilità d’avanzamento.

E’ pur vero che la maggioranza dei pompieri cerca un reddito "integrativo" e quindi poco importa del misero aumento salariale , ma quante cazzo di ore bisogna lavorare per guadagnare più di 3.000.000 di lire ?

La parte "generale" del contratto aziende è stato firmato dai confederali il 22 dicembre scorso, bene, si trova ancora presso la funzione pubblica e poi dovrà andare alla Corte dei Conti per il benestare, (che ha tempo 60 giorni) quindi ritornerà all’ARAN per la stipula. Quanto tempo passerà ancora ?

Alle iniziative di lotta dobbiamo partecipare tutti Amministrativi, Funzionari e Operativi, perché è nell’interesse di tutti e non solo di una parte dei lavoratori, dimostriamo tutti all’Amministrazione che non vogliamo essere presi per il c. sedere. E’ ora che l’Amministrazione rispetti le regole che hanno proposto e sottoscritto . Le statistiche affermano che la soglia della povertà è 2.000.000 il mese, quanto ci manca?

Trieste 22/03/2000

per il cons. naz. RdB
Massimiliano Gregori